Baroni: “D’Aversa? Un Amico. Ci stanno dei momenti di tensione…”
Cento panchine in Serie A per Marco Baroni, che le festeggia con l’1-0 del suo Hellas Verona in casa del Lecce. Nell’intervista a Sky, si parte da un finale a dir poco infuocato, per il brutto gesto di D’Aversa nei confronti di Henry: “Io sono andato a dargli la mano a Roberto, poi sono andato dentro perché mi sembrava giusto. Lo conosco, è un amico, so che ci sono dei momenti di tensione e bisogna essere bravi a gestirli. Abbiamo interpretato in una maniera giusta una partita complicata, difficile. Nel secondo tempo ci siamo un pochettino abbassati, poi ci siamo messi 4-4-2 perché volevo più pressione in avanti e un pochino l’abbiamo fatto. Oggi era un risultato importante per noi, anche se sarà dura e lunga per tutti”.
La squadra è rimasta compatta…“Sì, io lavoro su un gruppo che ha certi principi. Nei momenti di difficoltà, come gennaio che è stato difficile, viene in gioco la tua storia, il tuo passato, i tuoi valori: davanti alle difficoltà hai due strade, sconforto od opportunità. Abbiamo seguito la seconda, anche grazie al pubblico. Dalle difficoltà ci siamo rafforzati, però è lunghissima e molto dura. Questo campionato è difficile e complicato, so che la squadra lotterà fino all’ultimo minuto”.
Andata e ritorno col Lecce possono essere due punti di svolta del vostro campionato, anche da un punto di vista tattico?
“Beh, nel calcio moderno i moduli sono una maniera di avere equilibrio. A me piace un calcio dinamico, aggressivo, a uomo, facendo riconquista non bassa ma alta. La ricerchiamo, è chiaro che poi a volte le energie se le porti via la tensione della partita. Siamo in una situazione nella quale i ragazzi sono usciti rinforzati a livello mentale. Cerchiamo di trovare nella dinamicità soluzioni offensive, anche per questo ho scelto Noslin che non è un centravanti ma si adatta. Deve crescere, può fare meglio, in questo momento siamo contenti perché questo era un passaggio importante anche dal punto di vista mentale”.
Sembra sempre tranquillo e questo si rispecchia nella squadra. Quanto è importante questo atteggiamento? ”Io lavoro tanto, lavoriamo tanto sul campo e a livello fisico. Per noi è fondamentale correre addosso, solo con questo possiamo ridurre il gap tecnico che c’è con le grandi squadre. Lo facciamo sempre, anche fuori casa, siamo sempre stati lì, vicini al risultato anche se poi è svanito. Io credo che fosse importante avere dei giocatori centrati, che sono felici di essere a Verona, mentre prima li avevamo sulla mezza via. Io pretendo tanto, poi dico che la gara è la nostra festa: ci alleniamo, sudiamo e soffriamo insieme per fare la partita, che è la cosa più importante”.
Folorunsho è da Nazionale?“Ci siamo incontrati a Reggio Calabria, è un giocatore che non giocava e che aveva un ruolo diverso. Io già lì l’ho impostata sotto punta, lui può migliorare: ha la fisicità per stare in questa categoria. Intanto deve rimanere umile, altrimenti lo lascio fuori: deve migliorare a livello tecnico, però ha sicuramente una prospettiva per arrivare a club più importanti”.
Fonte: Tuttomercatoweb