Scrive Repubblica, un video intimo di un’impiegata della Roma con il fidanzato rimbalza sulle chat dei calciatori e dei dipendenti del club giallorosso e la società licenzia la dipendente per “incompatibilità ambientale”.
A raccontare quanto accaduto nelle ultime settimane a Trigoria, quartier generale del club di proprietà di Dan e Ryan Friedkin, è il Fatto Quotidiano. Secondo la ricostruzione, il caso sarebbe scoppiato quando un giovane calciatore della Primavera della Roma ha chiesto in prestito il cellulare alla dipendente per chiamare l’agente.
Invece di limitarsi a comporre il numero di telefono del procuratore, il giocatore avrebbe passato in rassegna immagini e video dell’impiegata. Fino a imbattersi in uno dove la 30enne si riprendeva con il fidanzato e a condividerlo. Una, due, dieci volte. Chissà quante. La reazione del club? Una riunione con il settore giovanile – nel frattempo sarebbero fioccati commenti sessisti sul video – con il calciatore che sarebbe scoppiato in lacrime confessando di aver condiviso per primo il filmato. Poi la decisione di interrompere unilateralmente il rapporto di lavoro con l’impiegata in forze al club da più di 10 anni e per di più tifosissima romanista.
Nella lettera riportata dal Fatto Quotidiano e firmata da Lorenzo Vitali, responsabile legale del club, la versione della società. “È stato portato all’attenzione della direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente la ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società”. Quindi la decisione: licenziamento considerata “l’incompatibilità della prosecuzione del suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della società”.
Via l’impiegata. Questo ha deciso il club guidato da ormai quasi un anno (unico caso in Italia) da una donna, la ceo greca Lina Souloukou. Ora la questione rischia di finire in tribunale. L’ormai ex dipendente si è affidata a un avvocato che sta cercando di ricomporre la vicenda con il club. La contestazione al club è di non aver difeso l’impiegata, che nel frattempo ha cercato supporto psicologico, e di essersi invece schierata con il giovane calciatore. La possibilità, se non si troverà un accordo, è quella di finire in tribunale. Al penale, perché la dipendente sarebbe intenzionata a denunciare tutto. E a far sequestrare il cellulare a mezza Trigoria.
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