Il direttore di gara della partita di ritorno degli ottavi di Champions, oltre al classico auricolare usato per comunicare con i colleghi della squadra arbitrale, aveva inserito uno strumento che non lo ha agevolato nella direzione della gara.
“Sentire la partita” non è soltanto una scorciatoia linguistica per sintetizzare la passione dei tifosi. Per chi è in campo udire quello che succede intorno è fondamentale. E chissà se Danny Makkelie, esperto arbitro olandese a cui era stato affidato il ritorno degli ottavi di Champions tra Barcellona e Napoli, ha potuto ascoltare veramente tutto. Perché sui social network è nato questo dubbio tra curiosità e complottismo? Perché il direttore di gara aveva un orecchio occupato dall’auricolare utilizzato per comunicare con gli altri membri della squadra arbitrale. E, fin qui, tutto normale. Nell’altro, però, era inserito uno strano oggetto.
Cosa aveva Makkelie nell’orecchio destro? Un tappo, un semplice tappo. Il motivo è tecnico: l’auricolare dell’orecchio sinistro, fin dai primi minuti, gli aveva dato problemi. Il volume era troppo basso, il direttore di gara non riusciva a sentire bene cosa gli veniva comunicato. Così ha chiesto un tappo per l’altro orecchio in modo da non sentire il frastuono del pubblico dello stadio di Barcellona. Per fare un paragone noto a tutti, Makkelie col tappo ha pensato di ricreare lo stesso effetto di chi parla al cellulare tappandosi l’altro orecchio con un dito.
Ad accorgersene tra i primi era stato l’ex arbitro Antonio Lahoz – oggi commentatore per una tv spagnola – che ha espresso le proprie perplessità in diretta. Avanzando l’ipotesi che Makkelie abbia problemi di udito e che l’apparecchio serva proprio per sentire meglio voci e rumori. “Un direttore di gara – ha spiegato Lahoz – non può arbitrare essendo sordo in campo. Makkelie ha impiegato molto tempo nel dare qualche cartellino giallo o indicazioni alle due squadre. Non avevo mai visto prima una cosa del genere. Questa è una cosa che l’Uefa dovrebbe spiegare. Non puoi inibirti dai rumori dei giocatori in campo in entrambe le orecchie”. La spiegazione è arrivata: un accorgimento per rimediare a un problema tecnico.
Fonte: Repubblica.it
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