Le pagelle di Inter-Napoli: Darmian c’è sempre, Dumfries una disgrazia. Thuram, dove sei finito?

INTER (a cura di Yvonne Alessandro)

Sommer 6 – Spettatore non pagante nel primo tempo, poi condisce una buona dose di confidenza nell’amministrazione e costruzione dal basso. Impeccabile nelle uscite alte, con i pugni scaccia via i guai. Incredulo e totalmente incolpevole sul pareggio di Juan Jesus.

Pavard 6,5 – Cancellare l’uscita a vuoto di Madrid sembra essere il suo unico scopo di vita. Un vichingo in ogni lotta dalla metà campo in giù. Gioiello ritrovato. Esce per evitare il rischio di un doppio giallo. Dal 46’ Bisseck 6 – Ci mette la giusta tigna per tappare le crepe causate da Kvara, rinforzando la catena di destra. Anche se qualche salita palla al piede risulta piuttosto maldestra.

Acerbi 6 – Rispetto a Osimhen, Raspadori è più sgusciante e complicato da acchiappare. Puntuale in copertura su di lui quando è tutto solo contro Sommer, blocca con le cattive Politano in piena area. Concorso di colpe con Dumfries sulla perdita di Juan Jesus sul primo palo nel gol del pari.

Bastoni 6,5 – Un paio di errori di disattenzione nell’avvio, poi l’assist a Darmian che rompe gli equilibri di un primo tempo coi nervi a fior di pelle. Ha un piede fatato in impostazione e ripartenza veloce, un regista aggiunto. Anche per situazioni tese poi districate a meraviglia. Involontaria quella spizzata tagliagambe a favorire Juan Jesus.

Darmian 7 – Quando la situazione si fa pesante, ci pensa sempre lui. Si appiccica a Kvaratskhelia come un francobollo, va a un palmo dalla rete in tuffo non fosse per Meret. Ci riprova una seconda volta e immergendosi in area, in girata, trova la firma personale. L’uomo della salvezza, se non fosse per Dumfries. Dal 84′ Buchanan s.v. – Un paio di tentativi in uno contro uno e poco altro. Ha briciole di tempo per rimediare ai danni altrui.

Barella 6,5 – Il più solido tra i suoi, anche se qualche sbracciata per frustrazione con i compagni potrebbe risparmiarsela. Infonde tanta qualità e quantità ad un centrocampo rimaneggiato in rifinitura che la metà basta. Il centrocampista dai mille polmoni, esce per ammonizione pendente sulla testaa. Dal 70’ Frattesi 5,5 – Altro che spaccare il campo. Spesso gira a vuoto, rivedibile in marcatura difensiva. Non è questo il modo per finire nelle grazie di Inzaghi. 

Calhanoglu 5,5 – Non ruba l’occhio nemmeno stasera. Un po’ imballato, per non parlare dello scarso feeling con Barella e della confusione da incondizionato a centrocampo. Dà la parvenza di essere in ritardo di condizione in ogni situazione, rimedia anche un giallo pesante per fermare Kvara. Perché non virare su Asllani?

Mkhitaryan 6 – Il treno regionale ad alta velocità in perfetto orario. Per lavoro sporco,  spiccate doti in fase di interdizione tra le linee. Certi filtranti visionari sono una benedizione per chi si ritrova davanti alla porta, ma non vengono sfruttati a dovere. A lungo andare, come accaduto a Madrid, le batterie si scaricano e si perde nel marasma generale nel finale.

Dimarco 6,5 – Di Lorenzo non sa come fermarlo. Se l’Inter macina palle gol a tutto spiano è merito suo. Si invola verso la porta come se non ci fosse un domani, si butta in area quando c’è Bastoni in sovrapposizione. Velenosa la punizione disarmata da Meret, lascia il campo a suon di cori dedicati. Dal 79′ Dumfries 5 – Come entrare e rovinare una vittoria. Guarda Juan Jesus e poi lo lascia sfilare liberamente sul primo palo per il gol del pari. Disgrazia fatta a persona.

Thuram 5 – Avulso. Pescato troppo spesso in fuorigioco, pecca di presunzione e precisione sotto porta in due chiare occasioni da gol. Unica nota di merito: il contrasto aereo vinto con Juan Jesus a spalancare la strada all’azione del gol di Darmian. Poi è nuovamente lezioso su un cioccolatino di Mkhitaryan e in un colpo di testa a due metri dalla porta, semplicemente da angolare. La brutta copia del vero Tikus.

Lautaro 6,5 – Solito lavorone da capitano al servizio della squadra, in ogni situazione e in qualsiasi caso. Due episodi per segnare, due salvataggi provvidenziali di Meret. Più di così non può fare. Dal 79′ Sanchez s.v. – Si ritrova sopraffatto dalla confusione finale di un pareggio che fa un male atroce.

Simone Inzaghi 6 – La sua Inter si è persa? Eccessivo e prematuro presumerlo, intanto il pareggio in extremis del Napoli è un dato di fatto. Così come l’accorcio del Milan a -14 sulla capolista che non cancella affatto i fantasmi di Madrid e di Champions League. La pausa Nazionali capita a fagiolo.

NAPOLI (a cura di Daniele Najjar)

Meret 7 – Risponde alla grande sulla doppia, grossa occasione per l’Inter al quarto d’ora. E’ reattivo su Lautaro nella seconda frazione, così come sull’insidiosa (e deviata) botta di Dimarco dalla distanza. Incolpevole sul gol.

Di Lorenzo 6 – Serata assai complicata per il capitano, Dimarco in compartecipazione con i compagni di catena  lo fa sudare non poco, ma tutto sommato lui contiene come può. Il suo apporto offensivo cresce con il passare dei minuti, soprattutto a causa della fatica ad alzare il baricentro dei suoi.

Rrahmani 6 –  Lotta con tutti, con personalità e senza mollare un centimetro contro avversari di alto livello. RIsponde presente prima su Thuram e poi su Lautaro. Il francese gode di eccessiva libertà e lo perdona, ma non sul finale, quando se lo “mangia” lanciato a rete.

Juan Jesus 7,5 – L’ex nerazzurro è il più sicuro del reparto arretrato, è sempre attento negli interventi a liberare l’area ed è cresciuto nel posizionamento. Lautaro si nota poco anche per merito suo e chiude tutto su Barella che calcia a botta sicura. Non è un caso che sia lui a punire l’Inter: il gol è meritato.

Olivera 5,5 – Darmian stasera non è un cliente facile, nella rete dell’esterno nerazzurro è lui a stringere in ritardo per provare a chiudere il suo inserimento, dimenticato da Lobotka. Offensivamente è propositivo, ma soffre il pressing offensivo che lo limita molto.  Dal 75′ Mario Rui s.v.

Anguissa 6 – Fa a sportellate con tutti ed è ovunque per provare a sostenere la manovra avanzata, questo gli fa guadagnare la sufficienza anche se in termini di qualità aggiunge poco a quanto cerca di fare il compagno di reparto Lobotka.

Lobotka 6 – La luce la deve accendere lui, lo slovacco lo fa quando può con la solita qualità. Mezzo voto in meno per un lavoro che è costretto a fare, ma che oggi è più difficile del solito, quello difensivo: è fuori posizione sul gol di Darmian, si fa ammonire e si trova spesso a rincorrere.

Traoré 5,5 – Si vede tre volte al tiro, ma di testa è poco reattivo e di piede calcia molto largo una volta, e molto alto prima di uscire. E’ inghiottito dagli uomini di Inzaghi che non lo fanno respirare, non riesce ad aiutare i compagni ad alzare il baricentro.  Dal 69′ Cajuste s.v. – Entra nell’arrembaggio finale e mette ordine in mezzo, quando il Napoli cresce e trova il pari.

Politano 5,5 –  L’altro ex di serata non punge. Fatica ad andare oltre al compitino, Bastoni fa buona guardia, poi dietro si perde lo stesso difensore che è libero di crossare per il gol di Darmian.  Dal 90′ Ngonge s.v.

Raspadori 5,5 – Lotta e movimento. Esce però sconfitto dal duello con Acerbi, che gli fa sentire la presenza: non è mai lasciato solo e questo lo limita non poco. Ha solo una occasione, non facile, non riesce a deviare come vorrebbe. Dal 75′ Simeone 6 – Entra con la solita voglia e si sente la sua maggiore presenza in area. Impegna subito Sommer, di testa.

Kvaratskhelia 6,5 – Il Napoli è lui. Scende a prendersi ogni singolo pallone che i compagni fanno partire, sgasa o ci prova, senza mai tirarsi indietro, fa prendere il giallo a Pavard ed è l’unico a bussare alla porta di Sommer. Non fa male, può fare di più, certo, ma oggi era difficile fare tanto di più per lui. Dal 90′ Lindstrom s.v.

Fonte: TMW

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Riccardo Della Costanza

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