Giancarlo Antognoni, storica bandiera della Fiorentina, ha così parlato a Il Giornale: “Oggi nel mondo del pallone c’è troppo business. Molti inseguono solo quello. Il calcio rimane la mia vita. E mi diverto a vedere Francia e Brasile”.
La Fiorentina ha rappresentato la sua vita, ma è fuori dal club viola. Perché?
“Volevo restare con la prima squadra e dissi no a un ruolo nelle giovanili. Una scelta che rifarei. Spesso i miei suggerimenti non venivano considerati”.
Come quando consigliò Thuram, che oggi è all’Inter.
“Era evidente il suo talento e il prezzo rientrava nei parametri del club. Mi dissero che era troppo giovane”.
È vero che da ragazzo era milanista?
“Sì, sono cresciuto con il mito di Rivera. Era il mio modello, cercavo di assomigliargli”.
Un suo ritorno alla Fiorentina è ancora possibile?
“Difficile. Le mie porte sono sempre aperte”.
Numeri 10 come lei non ce ne sono più. Come mai?
“Mi piacciono Pellegrini e Colpani. In Aquilani a Firenze un po’ mi sono rivisto, ma i numeri 10 oggi sono spariti. Si corre e gioca troppo a scapito della tecnica. Con la tattica odierna farebbero fatica pure Baggio e Zico a trovare una posizione”.
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