Scrive Repubblica, un attacco gratuito, senza un motivo che lo giustificasse. Almeno apparentemente. La serata nera di Europa League di Rafael Leao non è finita al novantesimo con la sconfitta contro la Roma a San Siro. Lasciando lo stadio, le treccine sciolte sul volto, Leao è passato in zona mista fermandosi davanti a una telecamera con aria minacciosa e chiedendogli: “Che c… hai detto?”. Il giornalista si è limitato a rispondere “siamo in diretta” e a quel punto Leao ha lasciato la postazione, per poi girarsi e rivolgere al cronista (o a un altro collega, non è chiaro) una frase forte: “Fai il tuo lavoro”.
Il giocatore borsone in spalla ha poi lasciato lo stadio, scortato da un addetto stampa, senza dire altro. Nello stupore generale perché, almeno apparentemente, nessuno aveva rivolto a lui o a altri domande o frasi che potessero in qualche modo averne urtato la suscettibilità (e anche fosse stato, non era certo il modo migliore di esprimersi). In ogni caso, un sintomo di un nervosismo che, dalle prossime ore, Leao proverà a trasformare in altro sul campo.
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