Italiano: “Una delle settimane più importanti del triennio. I gol dei centravanti? Possiamo fare meglio, ma manca poco al gol di Belotti”
Vincenzo Italiano è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Conference League contro il Viktoria Plzen. Si tratta della gara di ritorno dei quarti di finale. Si riparte dallo 0-0 della gara d’andata. TMW ha riportato le parole dell’allenatore della Fiorentina:
Cosa vorrebbe vedere e cosa no rispetto all’andata?
“Bisognerà fare molto meglio e diversamente dall’andata per fare gol. Siamo in parità, nella loro metà campo dovremo fare quanto non siamo riusciti a fare. Abbiamo avuto il pallino del gioco e concesso pochissimo, questo è positivo, ma dobbiamo essere più veloci nell’arrivare in area e riempirla con più uomini. Sfruttare magari un’occasione da una palla inattiva e lavorare diversamente da quanto proposto all’andata. Domani ce lo richiede la partita. Chi fa gol secondo me ha la possibilità di portarlo fino in fondo, sapendo che l’avversario è ermetico e si difende bene, subendo pochi gol. Quei pochi li ha presi fuori casa…”.
Cosa significano questi giorni?
“Secondo me siamo davanti a una delle settimane più importanti, almeno da quando ci sono io, del triennio. Una semifinale europea sarebbe straordinaria, e poi avremo anche quella di Coppa Italia ma al momento la accantoniamo. In questo momento l’attenzione va a domani: abbiamo conoscenza dell’avversario e sappiamo cosa dobbiamo e cosa siamo capaci di fare. In casa ultimamente lavoriamo molto meglio rispetto a fuori, dove è un bel po’ che non vinciamo. Ripetessimo una prestazione come quella fatta col Milan, domani possiamo metterli in difficoltà. E mi auguro domani lo stadio ci sia quella spinta ulteriore, che non si stia a pensare ad altro. I ragazzi hanno bisogno di supporto, incitamento ed energia”.
L’allenatore del Viktoria Plzen vi ha definiti ‘Barcellona d’Italia’.
“Non ho letto le sue dichiarazioni complete, ma mi hanno detto si riferisse anche allo svolgimento della gara d’andata, dove non gli abbiamo dato il pallino del gioco e non li abbiamo fatti sviluppare come avrebbero voluto. Bravi noi da questo punto di vista: sono convinto che pensassero di proporre più pericoli con le ripartenze che avevano preparato e invece li abbiamo limitati. Per me è un complimento: spero la capacità di limitarli venga fuori anche domani. Non dobbiamo permettere loro di arrivare sul centravanti, forte fisicamente (Chory, ndr). Ringrazio l’allenatore del Plzen, girerò i complimenti anche alla squadra. Domani la partita potrebbe anche essere diversa, dipenderà dagli equilibri e dall’eventuale vantaggio di uno o dell’altro. Se gli attacchi saranno efficaci…”.
Come sta Arthur? Magari gioca Mandragora…?
“I minuti di Plzen e il secondo tempo lunedì gli hanno dato qualcosa in termini di condizione e sta molto meglio. Per quanto riguarda domani, vediamo: abbiamo tempo per valutare bene cosa ci serve: se più qualità o più struttura. Vediamo. All’andata avevamo scelto il dominio e con Arthur in giornata quello ce l’hai. Ci sono anche Lopez, Barak, Duncan… Abbiamo tante possibilità e caratteristiche tra cui poter scegliere”.
C’era più leggerezza nel cammino dello scorso anno?
“Non c’è pressione, soprattutto nel cammino in Europa. Anzi, ho visto tanti striscioni in giro per Firenze e questa cosa mi ha fatto piacere, l’attaccamento e la partecipazione mi piacciono. Mi auguro che tutti abbiano colto questo messaggio della Fiesole. So quanto è importante il sostegno per questi ragazzi, li conosco, e domani c’è una partita così importante: credo Firenze abbia capito. Per me è tutto positivo. Domani abbiamo le nostre possibilità, tutti insieme. Mettendo da parte incomprensioni e mugugni, cosa poteva essere e non è stato. Il presente è l’immediato, è il Plzen e con una vittoria siamo in finale di Conference League, per me competizione importante e in cui la qualità si è elevata. Stringiamoci tutti assieme”.
Come ha visto Belotti dopo la sua investitura post-Genoa relativa alla sua titolarità domani?
“Tutti ci aspettavamo qualche gol in più da parte sua, dobbiamo essere sinceri. Il ragazzo lavora in maniera straordinaria per la squadra: corre in non possesso, è utile per la riconquista della palla. Lunedì gli hanno annullato un gol per millimetri e ha trovato anche portieri capaci di miracoli: abbiamo ancora partite importanti e chi dà l’anima in questo modo deve essere ripagato. Sono convinto che Andrea troverà lo spiraglio per buttarla dentro. Per recuperare c’è stato poco tempo, il cambio di lunedì era per non appesantirlo e mi auguro domani lui possa riuscire ad avere l’opportunità per fare gol. Per come lavora non è giusto non vederlo esultare, ma sono convinto che manca poco. Mostra grande attaccamento verso una maglia che indossa da pochi mesi”.
Vi sembra di tirare poco dalla distanza?
“Vero che il tiro da fuori in determinate situazioni è una soluzione in più da poter sfruttare, anche se è una caratteristica che può avere un calciatore più degli altri, non è per tutti. Ad esempio Mandragora, così come Duncan: sono responsabilità che bisogna prendersi di fronte a squadre chiuse, blocchi bassi e varchi difficili da trovare. Qualcuno dei nostri può farlo, se domani dovremo aggrapparci a questo allora prendiamoci la responsabilità. L’andata di Coppa Italia l’abbiamo vinta così, se avremo occasione i ragazzi sono liberi di provarci”.
Crede di ricevere troppe critiche per l’interpretazione difensiva?
“Da questo punto di vista bisogna anche soffermarsi sui numeri. Sono lì e non mentono. Rispetto al primo anno stiamo subendo molti meno gol, è un dato importante sul quale cerchiamo di migliorare ancora perché ci teniamo. Siamo cresciuti, abbiamo numeri belli. Se si vuole essere abbastanza aggressivi e avere l’opportunità di recuperare la palla vicino alla porta avversaria, allora devi alzare la linea difensiva e saper giocare col campo dietro alle spalle. Siamo migliorati anche su quel punto di vista. Nessuno dà peso alle espulsioni: ricordo che al primo anno mi chiedevate perché ne prendessimo così tante. C’è stato lavoro e adattamento, quest’anno siamo a zero. I gol li prendi sia col blocco basso che a campo aperto. Durante un campionato tutto ciò si mescola… Anche sulle palle inattive abbiamo numeri importanti. La nostra mentalità è rubare palla più alti possibile e i numeri dicono che questo aspetto è stato migliorato. Mi auguro crescano anche attenzione e concentrazione: se ci riusciamo sono convinto che ridurremo anche i gol chiamiamoli plateali o balordi come ho sentito dire. Lavoriamo per limitare tutto e qualche miglioramento c’è”.
Risponde alle critiche secondo cui il suo gioco non migliora le punte?
“Se in questi mesi le nostre prime punte non hanno fatto gol con continuità, la responsabilità maggiore è dell’allenatore e di quello che cerca di proporre. Di quello che forse non trova in termini di soluzioni. Però le partite le prepari soprattutto per far arrivare più rifornimenti possibili agli attaccanti, compresi gli esterni. Qualche numero buono c’è, vedi Gonzalez e Bonaventura. Sul numero nove, è vero, stiamo soffrendo: cercheremo soluzioni diverse. In precedenza invece mi riusciva spesso di veder gioire i miei nove, magari c’è qualche maledizione o macumba e dobbiamo cercare di toglierla. Se continuiamo però a stazionare davanti, con certe percentuali, qualcosina in più può arrivare. Stamani abbiamo lavorato con il gruppo offensivo: sappiamo anche noi che tutti dobbiamo fare qualcosa in più”.
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