Fabio Cannavaro, Campione del mondo e Pallone d’oro 2006, ha parlato ai microfoni di Radio Serie A nel programma ‘Storie di Serie A‘, intervistato da Alessandro Alciato. Tra i numerosi temi affrontati, l’ex Juventus e Napoli si è focalizzato sulle passate esperienze in panchina, svelando il suo sogno, ormai divenuto obiettivo, di allenare proprio la squadra partenopea.
ALLENARE ALL’ESTERO – “Ho parlato con tanti allenatori. Non viene ben visto il fatto che uno vada a fare un’esperienza all’estero e poi magari rientri. Noi siamo una scuola importante, Coverciano sforna tantissimi allenatori, ma il fatto di pensare di poter allenare solo in Italia è sbagliato. Non si conosce quello che succede fuori dall’Italia, ci sono tanti bravi allenatori in giro per il mondo”.
CINA – “Nel 2014 Marcello Lippi mi portò in Cina con lui: per tanti è vista come un’esperienza non delle migliori, però in Asia in quel periodo c’erano grandissimi allenatori e giocatori. Abbiamo raggiunto ottimi risultati e ho avuto la fortuna di allenare calciatori come Paulinho, Pato, Talisca e Witsel. Mi sono reso conto che in Italia l’esperienza cinese non è vista bene, non ho capito perché: mi dispiace, perché dieci anni di panchine contano. Ho pazienza e aspetto: è quello che voglio e che mi piace fare“.
BENEVENTO – “Tutti pensano che Benevento sia stata una parentesi negativa, ma per me è stata formativa. Quando sono arrivato c’erano problemi con staff medico, con squadra e presidente, oltre che giocatori infortunati: avevo 13 titolari fuori, non posso essere valutato. Per quei pochi mesi che sono stato lì ho instaurato con i giocatori un rapporto importante, mi sento ancora con loro e li seguo. Quella è la cosa più importante per un allenatore, quando si lascia qualcosa al giocatore“.
NAPOLI – “È solo una questione di tempo, so che se inizierò a fare questo lavoro mi verrà data sicuramente l’opportunità di allenare il Napoli. Per quello che rappresento so di avere delle agevolazioni, perché è normale. Il Napoli è una squadra che tutti vorrebbero allenare gratis, ha una qualità tecnica superiore ad altre squadre. Ho sempre detto che la panchina del Napoli è un obiettivo. Quest’anno era un’idea più dei media che della società, però io vado avanti per la mia strada. Sento il fuoco dentro, quella è la voglia che mi fa stare sereno: aspettiamo“.
IL NAPOLI DI SPALLETTI – “La scorsa stagione il Napoli era una macchina perfetta. I miracoli non nascono per caso. Quest’anno è entrata in un vortice di negatività che ha fatto sì che i giocatori iniziassero ad avere più dubbi che certezze. La mente dei calciatori del Napoli oggi è un po’ inquinata: sono passati allenatori con concetti diversi. Non è facile per loro e nemmeno per chi allena, ma tutto quello che c’è intorno dà degli alibi ai giocatori. Ad esempio, la comunicazione: si parla dell’allenatore dell’anno prossimo quando ne hai uno ora…“.
Fonte: CalcioMercato.com
Dopo tre pareggi consecutivi e il rinvio della gara con il Milan, gli emiliani ritrovano…
Dodò una delle colonne portanti di questa Fiorentina, Palladino non ne fa mai a meno…
Una nuova vita semplice e modesta lontano dai riflettori del calcio: l'ex giocatore di Lazio…
Le formazioni ufficiali di Cagliari-Bologna CAGLIARI (4-3-2-1): Scuffet; Zappa, Palomino, Luperto, Obert; Prati, Marin; Zortea,…
Un fulmine a ciel sereno colpisce l'Inter: movimenti nella capitale lasciano presagire una trattativa clamorosa. …
Nessun ribaltone dopo la figuraccia di Firenze ma che caos nello spogliatoio Dopo la figuraccia…