Riavvolgiamo il nastro a ieri sera: il Milan esce dall’Europa League. Tutto ‘normale’ se non fosse che a rendere la ferita più profonda è la disfatta contro la Roma, un’altra italiana. La Curva infuriata e cori che incitano ad avere coraggio lunedì quando ci sarà la stracittadina che potrebbe (vedendo le condizioni rossonere con molta probabilità) assegnare lo scudetto proprio ai cugini. I tifosi infervorano, pullulano di domande su un ciclo come quello di Stefano Pioli che tra voci e fatti sul campo sembra al capolinea
GIOCO A CHI L’HA VISTO- Pioli verrà sempre ricordato per uno scudetto vinto coi rossoneri all’insegna di singoli come Leao, Giroud, Tonali o Tomori. Da lì sono passati due anni in cui il Milan ha cambiato qualche giocatore e nell’ultimo mercato sono arrivati altrettanti singoli pronti a fare la differenza. La stagione in corso sin da subito è apparsa inadatta alle aspettative dei nuovi nomi arrivati, nonostante ad oggi il 70% dei gol segnati in stagione (44 su 63) provengano tutti dai nuovi acquisti. Di certo, per quanto forse serve ancora qualche mano di vernice, i nuovi giocatori sono forse quelli che hanno reso meno amara una stagione al di sotto delle rosee aspettative e quindi non di certo possono essere definiti fallimentari. In questo caos rossonero, a tinte infernali, si recrimina un gioco che proprio contro la Roma ‘ha dato forfait’ e non solo. I tifosi non perdonano i 5 derby consecutivi persi (si spera) con tanto di errori ripetuti a livello di goal subiti e difensori messi male. Ai tifosi rossoneri ieri sera è sembrato di vivere un incubo quando hanno rivisto un loro difensore centrale (Gabbia in quel caso) stare posizionato alto per essere bruciato in velocità da Lukaku. Va aggiunto che in molti casi, se i nuovi hanno aiutato a non rovinare un campionato che vede i rossoneri al secondo posto momentaneo a 6 giornate dal termine, i ‘vecchi’ sono spesso mancati. Theo Hernandez non ha sempre brillato (complice anche il cambio ruolo durante la grande emergenza infortuni nel reparto difensivo), Leao ha iniziato a carburare solo dopo ed è spesso tacciato dai tifosi di svogliatezza e presunzione sul campo ed infine Giroud che pare inizi a sentire i suoi 37 anni (e pensare che rimane comunque il miglior marcatore del Milan in questa stagione con 13 goal). Per finire, ma forse all’occhio del tifoso non di ultima importanza, sono state le dichiarazioni di Pioli nei post partita. Spesso ritenute troppo docili, a mancata difesa della squadra in occasioni in cui l’arbitro forse aveva peccato, o spesso ritenute indegne dei tifosi che avrebbero meritato scuse o spiegazioni migliori. In due stagioni consecutive la Curva ha convocato la propria squadra, quasi a volerla cullare e colpire fra bastone e carota, sostituendosi ad un allenatore che non è più apprezzato come un tempo.
E DOMANI?- Ora rimane da terminare questo campionato abbastanza contraddittorio per il Milan: la dicitura ‘goals fatti’ ci racconta di 63 fatti e del secondo miglior attacco del campionato dietro l’Inter. Spostandosi su ‘goals subiti’ invece fa specie vedere come si tratti del 9° reparto difensivo del campionato, considerando che il Genoa (ora al 12° posto) ne ha subiti solo 2 in più dei 37 rossoneri. Quando tra 6 partite si chiuderà questa Serie A tutto il tifo milanista capirà il futuro di una squadra che va puntellata (la curva si aspetta quantomeno un olandese in più nel prossimo ritiro di luglio) e di un allenatore che (stesso lui non appare sicuro nel dire ‘portate ancora un pò di pazienza. A fine campionato tireremo le somme’) potrebbe non girare più dalle parti di Milanello.
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