Marco Baroni, tecnico del Verona, commenta il successo nei minuti di recupero degli scaligeri contro l’Udinese. Ecco le sue parole a Sky:
Successo che vi spinge più lontano dalla zona pericolosa
“Non è che ci spinge più lontano. Sono punti pesanti, prestazione all’altezza. Abbiamo saputo soffrire, crescendo nel secondo tempo. Siamo una squadra che dobbiamo portare ritmo e nel primo tempo invece eravamo un po’ lenti. Faccio i complimenti ai ragazzi e un grazie ai nostri tifosi, lo stadio ci ha creduto fino in fondo dando energia alla squadra”.
Possiamo parlare di capolavoro Verona, considerando le tante partenze a gennaio?
“Non mi piace parlare di capolavoro, non sono il celebratore di me stesso. Sapete le difficoltà che ci sono state, ma nelle difficoltà i ragazzi avevano una grande opportunità. Dovevano crederci e lavorare forte. Il campionato è ancora lungo, pericolosissimo e abbiamo il calendario peggiore di tutti”.
Sempre sui grandi risultati della squadra
“Il lavoro è sotto gli occhi di tutti, chi vuol vedere vede. Ma io sono concentratissimo e non dobiamo mollare. Abbiamo cambiato 16 giocatori e queste difficoltà ci sono anche nel quotidiano. Dobbiamo rimanere uniti, lavorare, credere”.
Sul mercato attorno all’allenatore
“A queste cose non ci penso. Ho tante panchine, tanto campo e devo restare concentrato. Oggi abbiamo fatto una partita importante e dopo vedremo”.
Ancora sulla rivoluzione dello scorso gennaio
“Il direttore ha fatto un grande lavoro. Io non ho mai perso l’attenzione sul lavoro. Sono andati via dei giocatori che avevano delle sirene da squadre importanti, era difficile trattenerli. Ho avuto una grandissima disponibilità dai nuovi ed è una cosa fondamentale, cercando di fare quello di cui ha bisogno la squadra. Certo, ogni tanto sarebbe bello fare il calcio che hai nella testa”.
Su Noslin
“Noslin è stata una bellissima sorpresa. Io ho chiesto giocatori di mobilità, veloci. Questo ragazzo mi ha colpito dal primo allenamento, perché è uno dei quegli attaccanti che non hanno retaggi mentali, che gioca a destra e a sinistra. Ragazzo umile, impatto devastante. Dietro a lui ci sono anche altri: Serdar stava andando via, l’ho inquadrato nel ruolo ed è un giocatore completamente diverso. È un mediano di qualità. Se miglioro le individualità miglioro la squadra e posso solo dire di aver avuto un grande aiuto dal direttore, quando abbiamo avuto il coraggio di fare questo rinnovamento e dai ragazzi perché ho avuto una grande partecipazione”.
Fonte: TMW
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