Scrive TMW, queste le dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta durante la festa scudetto neroazzurra, incominciata al termine della vittoria di San Siro contro il Torino nel segno della doppietta di Calhanoglu.
Programmazione?
“È importante valorizzare le risorse attraverso un programma impostato sulle indicazioni della proprietà”.
Questa festa è sul podio della sua carriera?
“Vincere è sempre bello, sia in Serie A che in B. Ti porti tutto dentro. Quella di stasera è un’emozione che non ho mai vissuto, in occasione dello Scudetto del 2020 c’era il Covid. Qualcosa di straordinario, sicuramente fa parte delle pagine belle della mia vita”.
Zhang?
“È continuamente in contatto con noi, sta vedendo tutto”.
Rinnovi Lautaro, Barella, Inzaghi: qual è più avanti?
“Faremo analisi con calma, non c’è posizione che ci genera ansia. Affrontiamo tutto con molta calma e rispetto di tutti i giocatori. Andremo a verificare tutti i contratti, abbiamo raccolto da tutti la volontà di restare. Il ciclo non è arrivato nemmeno alla metà, vogliamo confermare gran parte dei giocatori”.
Marotta come definisce sé stesso?
“Nel lavoro bisogna avere passione, è l’elemento più importante. Io sono in questo mondo da quand’ero ragazzo, ha sbagliato presto e da ogni errore è nata la mia esperienza. Io mi sento un manager esperto, riesco a consigliare chi è vicino a me con l’esperienza abbinata alla grande passione”.
Post 2027? Settori giovanili?
“Vorrei dare un contributo al mondo dello sport italiano, aiutare i ragazzi. C’è ancora da fare, una cosa che non riesco a concepire è che i bambini fin dai 7 anni debbano pagare delle quote. È limitante per gli altri bambini che possono rappresentare dei talenti”.
Avvicinarsi al Manchester City e Real è possibile?
“Insieme di valori, il nostro deve essere mercato creativo. Ausilio e Baccin devono individuare sostituti in caso di partenze, che non sono all’orizzonte. Quando sono partiti Lukaku, Hakimi e altri, il management è riuscito a trovare sostituti all’altezza. In estate abbiamo cambiato 12 giocatori, abbiamo avuto coraggio senza paura delle critiche. Il popolo interista ha grande passione, quando vendi passi per quello che vuole smobilitare e invece non è così. Siamo forti a prescindere da chi compriamo e chi vendiamo”.
Campionato a 18 squadre per rivincere la Champions?
“Aiuterebbe a creare stagione meno stressante, in questi giorni c’è stata la forma di protesta ufficiale dei calciatori internazionali. Ridurre alcune partite sarebbe determinante”.
La proprietà vi è stata vicina?
“Un po’ di merito ce lo dobbiamo assegnare, abbiamo lavorato bene. La proprietà non è mai venuta meno, ci ha dato sicurezza in tante scelte. Noi abbiamo messo il lavoro con tutte le componenti. Avere una proprietà che delega molto è segno di grande maturità”.
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