di Stefano Borgi
Parliamoci chiaro, in pochi alla vigilia avrebbero pronosticato un 5-1 sul Sassuolo. Un pò perché nessuno pensava ad un Sassuolo così remissivo, diciamo pure rassegnato, un pò perché la “botta” di Bergamo si pensava essere troppo anche per una Fiorentina orgogliosa e volenterosa. E invece la Fiorentina ha mostrato un’anima. E proprio su quest’ultima ci vogliamo soffermare: ripetiamo, il Sassuolo visto stasera è una delle peggiori squadre viste negli ultimi anni al Franchi, ma l’approccio, la mentalità, la voglia di riemergere e dire: “io ci sono ancora” della squadra di Italiano, ci hanno sorpresi. Quasi meravigliati. Considerando anche il massiccio turn-over messo in atto, mancavano infatti Terracciano, Dodò, Biraghi, Bonaventura, Beltran, Belotti, ed in partenza pure Nico Gonzalez… entrato poi nel 2° tempo. Insomma, la Fiorentina ha risposto presente, ha detto di essere più forte della diffidenza generale e delle ingiustizie arbitrali, ha fatto vedere di essere ancora viva. Eccone se lo è. Questa è la grande notizia di stasera, la Fiorentina c’è e lotta con noi. Anzi, lotterà fino alla fine, contro il Bruges (che è avvertito) e magari anche l’Aston Villa, perché la stagione non è finita, anzi… la stagione continua, e non è bastata la coppia Aureliano-La Penna ad affossarla.
CI SIAMO STANCATI DI ARRIVARE OTTAVI? A proposito di stagione che continua, da stasera la Fiorentina aggancia il Napoli all’ottavo posto. Con una partita in meno e lo scontro diretto a favore. Nessun clamore, nessuno stupore, ci mancherebbe. Anzi, già ci sembra di sentire il coro: “ci siamo stancati di arrivare ottavi”, visto che questo è stato il piazzamento delle ultime tre stagioni (a parte la scorsa quando i viola si classificarono settimi grazie alla penalizzazione della Juventus… ottava). Questo ci fa venire in mente chi, al termine del campionato 2014-2015, diceva: “ci siamo stancati di arrivare quarti”, per dire che (come si dice a Firenze): “e unnè ì farvi, l’è ì contentarvi”. E ci fa venire in mente anche la possibilità che in Champions League di italiane ce ne vadano sei, con la settima e l’ottava della classifica (sì, quel noiosissimo ottavo posto) che andrebbero in Europa League. E ancora: ricordiamo che l’ottavo posto preserva dai preliminari di coppa Italia, facendo esordire l’ottava classificata a gennaio, e non a settembre come le altre. Quindi, messo da parte il trauma di Bergamo, c’è da fare lo sprint finale, c’è da pensarlo, da programmarlo: 5 partite di campionato più due di Conference, con l’ottava (la finale di Atene, appunto…) vista come un’oasi da raggiungere. Da godere. E la Fiorentina di stasera ha tutte le carte in regola per festeggiare all’ombra.
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