Scrive Leggo, Mattia Giani, perché il calciatore è morto: il giallo delle manovre di emergenza e le diagnosi prima del malore. Cosa svela l’autopsia. La procura di Firenze ha incaricato, oltre al medico legale Beatrice Defraia, altri due esperti per chiarire le cause della morte di Mattia Giani, il calciatore 26enne del Castelfiorentino che domenica 14 aprile accusò un malore durante una partita nello stadio del Lanciotto di Campi Bisenzio (Firenze) ed è poi deceduto il giorno dopo all’ospedale di Careggi. I consulenti aggiunti dalla procura sono la professoressa Cristina Basso, cardiopatologa, e il docente di cardiologia Fiorenzo Gaita.
I consulenti, insieme al medico legale Valentina Bugelli incaricato dalla famiglia Giani, dovranno verificare eventuali responsabilità di soggetti terzi per il decesso del calciatore in merito sia alle manovre di emergenzaeseguite quel giorno sul terreno di gioco e nel soccorso, sia alle diagnosi rilasciate a Giani nel tempo precedente all’evento. Inoltre dovranno chiarire se qualcosa possa aver favorito, causato o concausato la sua morte.
I carabinieri, intanto proseguono le indagini, acquisendo le cartelle cliniche e i certificati medico sportivo. Attività complessa, secondo quanto emerge, visto che il calciatore professionista nel corso di numerosi stagioni ha giocato nelle fila di diverse squadre toscane, tra cui Pisa, Empoli, Grosseto e Ponsacco, prima di arrivare a Castelfiorentino.
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