Sandro Mazzola raccontò cosi a Tuttosport della morte di suo papà Valentino Mazzola nel 1949 nella tragedia di Superga.
“Il 4 maggio, quando arriva, mi porta a trovare una spinta in più e una strada sempre particolare per ricordare papà, i suoi compagni e tutti coloro che sono morti a Superga. Lo faccio prima di tutto guardando il cielo. Dovunque io sia. Avevo 6 anni e mezzo quando morì. Dopo, da bambino e poi da ragazzino, mia mamma mi parlava con grande, faticosissima sofferenza di papà. Era tutto troppo doloroso per lei. Tutto più tragico per forza. Quando parlava, piangeva sempre“.
“Certo, sono diventato una bandiera nerazzurra, ne sono orgoglioso, l’Inter è stata e sarà per sempre la mia vita. Ma anche il Torino, per via di papà, occuperà per sempre una parte del mio cuore. Se non fosse morto, sarei diventato un giocatore del Torino. È sicuro. È vero che lo voleva l’Inter e che lui era tentato, me lo hanno raccontato, ma io penso che al momento della decisione finale, sì o no, dopo aver parlato col presidente Novo, non se la sarebbe sentita di lasciare il Torino, l’avrebbe visto come un tradimento. E sarebbe rimasto, a costo di guadagnare molto meno. E così io avrei iniziato a giocare nel vivaio granata. E poi magari sarei diventato anch’io una bandiera del Toro, chissà…“.
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