Un estratto dell’intervista de La Gazzetta dello Sport ad Adel Taarabt, che ci ha rivelato questo sorprendente aneddoto su Kakà risalente alla sua esperienza col Milan nel 2014.
“Quello che successe fu pazzesco. Dopo i primi cinque allenamenti giocavamo tre contro due sai? E io ero amico di Mario Balotelli. Quindi attacco la difesa, porto palla, la do a Mario anche se l’opzione migliore era passarla a Kakà. Non so che succede, Kakà inizia ad urlare, ed io ho rispetto di Kakà, è un idolo. Io ho un caratterino ma penso: “Kakà un dio, a Milano , non fare niente”. Ma lui non la smetteva. Io mi trattenevo e pensavo che Kakà fosse un tipo per bene, non pensavo fosse un pazzo. E poi sai ho perso la testa, sono andato da lui l’ho preso dal collo, diretto, Clarence corre da me e dice: “No, Adel, non farlo!”. Io però gli avevo chiesto scusa, ho fatto un passaggio in un secondo a Mario è vero, e l’avrei dovuta passare a lui, ma non c’è bisogno di reagire così. Ok urlare una volta o due volte, ma dopo cinque minuti devo risponderti. Seedorf ha detto: “Ma Adel,…” però penso che Kakà ai tempi fosse un po’ in discesa, non era il primo Kakà e poi ha capito perché il mio agente ai tempi era brasiliano, lo conosceva bene. Dopo l’allenamento gli ho raccontato cosa era successo e lui: “Non preoccuparti, chiamerò Kakà”. E il giorno dopo a pranzo mi ha detto: “Scusami Adel, ho sbagliato, non era contro di te… sto avendo altri problemi”. Ma ho pensato: “Ma che ca**o””.
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