L’Ascoli, in virtù del diciottesimo posto in Serie B, è la terza squadra a retrocedere direttamente dalla cadetteria alla C. Le vittorie delle concorrenti dirette, Ternana e Bari (che si giocheranno la permanenza in categoria nella doppia sfida dei play-out), hanno, di fatto, reso inutile la vittoria per 2-1 ottenuta dai bianconeri contro il Pisa.
9 anni dopo per il Picchio è di nuovo Serie C e l’esternazione di disappunto da parte della tifoseria, non si è fatta attendere. All’esterno dello “Stadio Del Duca“, al termine della partita, si è scatenato il putiferio: lancio di fumogeni, petardi, bombe carta, bottiglie ed altri oggetti da parte dei sostenitori più accesi, e successivo intervento della polizia, in assetto antisommossa, che ha replicato con cariche e lacrimogeni. I tafferugli hanno costretto squadre e arbitri a restare chiusi negli spogliatoi, in attesa che il clima si distendesse.
Il bilancio finale riporta una decina di persone ferite. Già nelle ore precedenti alla partita, la contestazione dei tifosi ascolani aveva lanciato delle avvisaglie: in città era comparso un manichino impiccato e uno striscione rivolto al patron del Picchio, Massimo Pulcinelli, che recitava: “Il dado è tratto. Pulcinelli ratto“.
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