Dario Baccin, vice direttore sportivo dell’Inter, ha parlato a SkySport riguardo vari argomenti: “Sicuramente il nostro è un gruppo di lavoro che sta funzionando bene, siamo insieme da molti anni e questo sicuramente ci agevola nel lavoro quotidiano. Siamo la parte apicale di una struttura molto più ampia che sta lavorando molto bene da diverso tempo. I risultati sono la naturale conseguenza di tutti gli sforzi che stiamo facendo”.
Sul mercato.
“Come tutti i mercati ci saranno delle difficoltà anche quest’anno, questo è un gruppo che ha fatto molto molto bene, ci sarà da toccare il meno possibile. Siamo orgogliosi di avere messo nel nostro organico due giocatori come Zielinski e Taremi, siamo orgogliosi che ci abbiano scelto. Qualche cambiamento fisiologico ci sarà, ma lavoreremo per dare al mister giocatori funzionali. Il progetto vuole essere vincente anche in futuro”.
Su Simone Inzaghi.
“Ho la fortuna di conoscerlo da oltre dieci anni, ci siamo incontrati tante volte quando allenava le giovanili della Lazio e io ero a Palermo. Non ha perso l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. È una persona per bene, un buono che è deciso. Ha una passione smisurata per il mondo del calcio, ha una conoscenza maniacale per tutti gli aspetti del calcio. Ci troviamo nel suo ufficio qualche volta a vedere partite di campionati esteri. Con lui e il suo staff abbiamo fatto un percorso importante. La bravura è quella di rimanere compatti e uniti, portando a casa risultati”.
Nel 2024 per un dirigente del suo ruolo, come si fa a scoprire talenti?
“L’organizzazione del lavoro, abbiamo una struttura di osservatori che segue, sono guidati da Piero e da me. Vediamo tutti i campionati del mondo, li seguiamo video e live. C’è una rete di osservatori che ci permette alle volte di anticipare gli altri, cerchiamo di coprire tutto”.
Com’è cambiato il mercato in Argentina o Brasile?
“Il Sudamerica è ricco di giocatori interessanti, dopo una crisi che è durata fino a circa due anni fa, dove si trovava meno talento sono tornati giocatori potenzialmente molto molto validi. Chiaramente tutti questi paesi si sono strutturati. Ci sono nuove agenzie, aumentati i direttori sportivi, questo rende molto più complicato andare là e prendere giocatori a prezzi competitivi. Le inglesi e le tedesche si muovono in anticipo, grazie alle agevolazioni sugli extracomunitari. Mettono budget su loro che sono impensabili. Battiamo quelle zone”.
Su Julian Alvarez e Retegui.
“Hai fatto due nomi che non nascondo che abbiamo seguito in passato. Per un’operazione ci sono tanti parametri che coincidono in quel momento, oltre che inserirli in organico. Ci piacevano ma per tutta una serie di questioni non è stato possibile prenderli”.
Su Bisseck.
“Era in una short list che abbiamo individuato, abbiamo iniziato a seguirli, anche all’Europeo Under21. Dopo un confronto interno siamo andati dritti su di lui, siamo molto contenti, era un giocatore nei parametri che avevamo pensato. Devo dire che il suo impatto con il nostro ambiente è stato incredibile, si è calato con una mentalità e un’intelligenza che ci ha colpito”.
Su Marcus Thuram.
“Qui bisogna tornare alla sinergia che si respira fra di noi, la cosa che ha colpito inizialmente è la condivisione che avendo giocato contro Thuram, al Borussia, potevamo pensare che fosse un giocatore diverso dal ruolo impiegato. Quel che è venuto dopo è una conseguenza di trattative, si era fatto male quando pensavamo di averlo preso la prima volta. Non posso nascondere che ci fossero 3-4 club a livelli importanti che lo volevano. Che abbia scelto l’Inter e Milano è un onore”.
Sulla Primavera.
“Voglio fare i complimenti alla squadra, grande plauso a Christian Chivu. Abbiamo un buon talento e potenzialità, portarli all’interno della prima squadra non è semplice”.
Cosa manca ai giocatori per metterli in prima squadra in maniera continuativa?
“Penso anche ad altri giocatori che si stanno imponendo, penso a Zanotti, Satriano, i fratelli Esposito, i Carboni, ci sono tanti giocatori che stanno facendo un percorso importante, li seguiamo con una struttura apposita. Anche il presidente, Steven Zhang, è attento e partecipe. L’obiettivo è avere più possibile i giocatori formati nel club in prima squadra. Non è facile. Teniamo ogni anno due o tre giocatori aggregati. Con la buona volontà si possono dare opportunità importanti”.
Qual è l’operazione di mercato per cui vai più fiero?
“Spero che possa essere la prossima, come sogno personalmente penso all’operazione di scovare un nuovo Zanetti. Prendere un giocatore in Italia o all’estero che possa vestire la nostra maglia dai 16-18 anni e per tutta la carriera, con un percorso incredibile”.
O forse un nuovo Julio Cesar, visto che si parla di Bento?
“Intanto siamo contenti dei nostri portieri, si sono comportati bene, è chiaro che pensando al futuro Bento è uno dei nomi che stiamo valutando, che abbiamo osservato da molto vicino, si sta valorizzando moltissimo con la convocazione della Nazionale brasiliana. È prematuro parlare di lui, ma è fra i 2-3 portieri giovani e di prospettiva che seguiamo”.
Lautaro, Barella e Inzaghi, si parlerà molto di rinnovi?
“Con tutti crediamo ci sia la volontà reciproca di andare avanti, ci sono dei numeri da sistemare, ma con un rapporto così solido e volontà comuni non ci saranno problemi. Credo si andrà avanti con tutti molto contenti”.
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