“E adesso Max può andare. Ha portato a casa tutto quello che doveva e poteva. Anche il fegato spappolato”. È questo l’incipit di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nell’editoriale scritto all’indomani della finale di Coppa Italia vinta dalla Juventus sull’Atalanta.
Il giornalista difende l’operato del tecnico bianconero, destinato all’addio a meno di clamorosi colpi di scena: “Le critiche, le offese, le tensioni e i dissensi sono finiti tutti dentro la coppa Italia, la sua quinta coppa Italia: la Juve l’ha vinta giocando la partita che più le somiglia da quando la qualità si è abbassata notevolmente, ma la volontà e il senso di squadra prevalgono – si legge -. E adesso Allegri non ha più la cravatta, se l’è strappata di dosso, e la camicia bianca, e poco prima erano saltate la giacca e la pazienza con la quale ha dovuto sopportare tre anni disgraziatissimi. Gli è rimasto addosso solo il dna Juve, quello che vincere è l’unica cosa che conta. E adesso Allegri si è rimesso giacca, camicia e cravatta e abbraccia forte Gasperini ed è una scena bellissima che fa onore a Gian Piero e a tutti i grandi del campo come lui. E adesso per far dimenticare Allegri bisognerà far meglio di Allegri che non è più attualità, ma storia. E non invidio chi dovrà assumersi la responsabilità di mandarlo via. Il conto dei titoli in bianconero è presto fatto: 5 scudetti, 5 coppe Italia e due Supercoppe Italiane in otto anni”.
Fonte: TMW
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