Scrive Gazzetta, Thiago Motta non ha parlato del proprio futuro. Sta decidendo, scegliendo, vagliando: non c’è ancora nulla di scritto, al netto delle voci “juventine” che lo vorrebbero prossimo a trasferirsi a Torino o di quelle sirene inglesi che esistono eccome (il Manchester United creerebbe apprezzamenti forti, visto che più volte Thiago ha magnificato tutto ciò che è Premier). Thiago aspetta il Grande Evento, ovvero l’incontro con Joey Saputo, al momento a Montreal ma di ritorno domenica prossima per godersi Bologna-Juve di lunedì e una gara che potrebbe addirittura valere il terzo posto. Roba da sogno. Roba che Thiago ha creato e con – oggi – addosso il grande dubbio se restare oppure no, se rinnovare oppure no, se guidare la Formula Uno guidata così bene in pista o cedere al pensiero che magari più di così sarà impossibile fare.
Per Thiago la gara contro la Juventus non è ovviamente una come tante. Da ex interista, anche, ma ricordando pure la partita d’andata quando un rigore solare non venne definito tale da Di Bello (arbitro) e Fourneau e Nasca (Var e Avar): il pensiero, magari, è che se fosse stato decretato il penalty, magari il Bologna sarebbe potuto già essere terzo dietro a Inter e Milan. Ma è chiaro che oggi si considera altro. Il mondo-Juve freme per sapere che ne sarà del prossimo anno, del dopo-Allegri insomma. Intanto, Joey Saputo farà l’Ultimo Tentativo per trattenere chi ha moltiplicato il valore della propria rosa: una “rosa” allestita benissimo da Sartori e Di Vaio e condotta alla grande da Thiago. Il mix perfetto, chissà se perfettibile e proseguibile. La chiacchierata fra Saputo e Thiago avverrà da martedì in poi ma forse – considerando che mercoledì 22 ci sarà la sfilata della squadra dal Dall’Ara al centro di Bologna sul pullman scoperto in onore della Champions – da giovedì: ogni ora sarà quella buona. E conterà solo il faccia-a-faccia fra i due, stante il fatto che l’ad Fenucci è stato chiaro: “Sarebbe bellissimo poter fare la Champions con Thiago”. Frasi che conteranno così come conterà quello che Motta disse a suo tempo: “Se peserà il fattore umano? Non sono solo un professionista, sono anche un uomo”. Il Thiamo Motta impera.
Thiago vorrebbe poter essere più centrale possibile nelle scelte e nel progetto che si andrà a pianificare. Tema, questo, estendibile in tutte quelle che saranno le sue mete future. E il progetto del Bologna dovrà essere a crescere, proprio in stile-Atalanta. E di certo il Bologna non si vuole fermare. Thiago desidererebbe avere più “peso” nelle scelte di mercato visto anche come è andata a gennaio. E vuole capire orientamenti, pesi e misure future, non vuole far parte del progetto ma essere dentro al progetto. Il Bologna vorrebbe farne il suo Gasperini, la città spera che faccia come Xabi Alonso, ignifugo a sirene enormi. Motta valuta, vuole avere direttive definitive da Joey Saputo per poi esprimere la propria scelta. O forse ha già valutato tutto, lui che lasciò un anno e mezzo di contratto a Spezia per divergenze interne e disse no al Napoli scudettato del dopo-Spalletti. “Conosco Thiago da 24 anni – ha detto l’avvocato Alessandro Canovi che lo segue da vicino -: nulla è deciso e ci sarà modo di verificare i vari progetti”.
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