Sarri sull’addio alla Lazio: “Un mese non può scalfire tre anni. Ho preso la decisione giusta, serviva una scossa”
Maurizio Sarri è tornato a parlare dopo il burrascoso addio alla Lazio nel mese di marzo. Lo ha fatto ai microfoni di Sportitalia, con Alfredo Pedullà, toccando tantissimi temi. Partendo proprio all’argomento dimissioni:
Lazio? Ti rimangono tante sensazioni, anche contraddittorie. A livello globale è stata anche un’esperienza bella, un pizzico di delusione per l’ultimo mese. Ma non può scalfire la storia dei tre anni. Credo di aver preso la decisione giusta, la squadra aveva bisogno di una scossa e la scossa forte la potevo dare solamente io, prendendo una decisione forte. Ho avuto la sensazione che, soprattutto i giocatori che erano lì da parecchi anni, facevo fatica a toglierli da uno stato di piattezza mentale. Era difficilissimo ripetersi su quei livelli, è stato sopravvalutato quel secondo posto. Frutto di un’annata in cui hanno fallito squadre più forti di noi a livello di organico. Si è innescata una dinamica di aspettative troppo elevate. Dopo il secondo posto e durante il mercato sono stati i due momenti in cui ho pensato di dare le dimissioni. Alla Lazio stavo bene, mi sembrava di tradire andando via. Lasciare nei mesi precedenti? Se mi parli a livello personale, forse era meglio. Ma non posso rinnegare una scelta che ho fatto col cuore, non con la testa”.
Ancora sulla squadra e su Immobile: Era giusto prendere una decisione forte per toglierli da una situazione mentale che li faceva giocare in modo triste. Non si può pensare che ci sia dietro una situazione particolare, non ho alcun dubbio su questo. Si è venuta a creare solamente una situazione in cui facevo grande fatica a eliminare sensazioni negative che il gruppo si portava in campo. Immobile? Era un aspetto generalizzato. I giocatori che erano lì da più anni erano in una situazione mentale difficile.
Sul mercato estivo: “Io sono uscito deluso dal mercato estivo. A livello conscio io ho provato a ripartire con lo stesso entusiasmo. A livello inconscio però questa mia insoddisfazione per il mercato l’ho trasmessa alla squadra. Inconsciamente quindi si è trasmesso qualcosa di negativo ai giocatori”.
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