Scrive Sportmediaset, entrano in campo gli Azzurri: dai piccoli spalti dell’Hemberg Stadion di Iserlhon parte un applauso festoso, l’attesa è finita, i tanti emigrati in Germania presenti al primo allenamento dell’Italia di Spalletti possono finalmente vedere da vicino la loro Nazionale. Poi, all’improvviso, un boato: entra in campo Gigi Buffon! È il termometro di quanto questa Italia non possa vantare figure di riferimento o leader certificati dall’amore dei tifosi di ogni squadra e di ogni colore: il più famoso, a distanza di 18 anni, è ancora il portiere protagonista del Mondiale 2006.
“Allora ci sembrava di giocare in casa, sono convinto che accadrà lo stesso in questo Europeo” ha dichiarato il capo delegazione, che al termine dell’allenamento è stato anche tra i più ricercati per foto e autografi. Al rito degli autografi e delle foto non poteva sottrarsi Nicolò Barella, impegnato su un campetto laterale facilmente ‘attaccabile’ dai tifosi: prime corse sul campo dopo otto giorni di terapie e lavoro conservativo, primi scatti, primi calci al pallone. Le impressioni dello staff sono positive: il centrocampista dell’Inter è in grado di rientrare per la partita d’esordio contro l’Albania e se non giocherà (ma al momento questa idea non c’è) sarà soltanto per un eccesso di prudenza in vista di partite sulla carta più difficili.
Fagioli ha lavorato solo in palestra ufficialmente per un affaticamento. Il suo problema in realtà è la iperestensione di un ginocchio. Detto così suona come qualcosa di preoccupante, in realtà non dovrebbe esserlo: due giorni di riposo, secondo lo staff azzurro, dovrebbero bastare. Rimane il fatto che due giorni di stop forzato a così poco tempo dalla partita di Dortmund diminuiscono drasticamente le chance di impiego dello juventino.
Capitolo Frattesi. Ha svolto tranquillamente tutta la parte atletica, compresa una ventina di minuti di ripetute, senza nessun segno di infortunio. Terminata la parte atletica ha avvertito più di altre volte un po’ di indolenzimento muscolare e così Spalletti ha deciso di risparmiargli la parte dedicata a pallone e partitella per affidarlo ai massaggiatori a scopo precauzionale. Il giocatore è tranquillo, lo staff azzurro pure.
Da segnalare, nell’allenamento di ieri, l’impiego di Calafiori nei due di centrocampo al fianco di Cristante (sistema di gioco mutevole, un po’ 3-4-2-1, un po’ 4-2-3-1). Sarà interessante chiedere a Spalletti se si trattasse di una scelta dovuta all’emergenza del momento (erano assenti sul campo Barella, Fagioli e Frattesi) o di un esperimento nel tentativo di trovare una collocazione al giocatore del Bologna, che al CT piace tantissimo. Ha fisico, velocità, piedi buoni, sa fare tutto. Spalletti non vorrebbe rinunciare alle sue qualità, ma in difesa, sul centro-sinistra, Calafiori rischia di rimanere chiuso da Bastoni, che al momento è un titolare inamovibile di questa Nazionale.
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