Alvaro Morata è il primo grande colpo della sessione di mercato estiva del Milan. Un trasferimento inaspettato, che si è concluso in tempi rapidi e senza mai essere stato nascosto dai diretti interessati. L’attaccante, fresco vincitore degli Europei con la Spagna, era stato in realtà accostato ad altri club a inizio estate. In primis la sua ex squadra, la Juventus, che però non ha mai avanzato proposte concrete né all’entourage del calciatore né all’Atletico Madrid. E poi il campionato arabo, che prova a ingolosire Morata già dallo scorso anno. Alla fine, comunque, ad aver avuto la meglio sono stati i rossoneri, che in un paio di settimane hanno raggiunto l’accordo per riportare lo spagnolo in Serie A.
Ma perché la scelta è ricaduta su Morata? I più parlano di un piano B, preso in considerazione soltanto dopo il fallimento dell’operazione Zirkzee. In verità la risposta sembra essere più semplice. Il Milan ha scelto Morata perché ha sempre fatto bene, ovunque si sia trovato a giocare. Squadre di club e Nazionale.
Dotato di un ottimo destro, il 32enne incarna alla perfezione la figura della punta centrale. Anche se, a rigore di cronaca, bisogna dire che in carriera ha ricoperto anche il ruolo di ala sinistra in 27 occasioni e di ala destra in 11. La fama di Morata in Italia è da attribuire alla sua prima stagione alla Juventus, nel 2014/15. Ai tempi, così come in occasione del suo ritorno in bianconero nel 2020, il suo ruolo fu principalmente quello di supporto prima a Tévez e Llorente e poi a Cristiano Ronaldo e Dybala.
Oggi al Milan, la storia è diversa. Con l’addio di Giroud, lo spagnolo sarà, infatti, chiamato a rivestire i panni del centravanti puro, punto di riferimento per imbucate in area e non solo. Una delle caratteristiche più evidenti di Morata è, infatti, la sua capacità di supportare la squadra impensierendo i difensori avversari, sporcandone la costruzione dal basso e impedendone la ripartenza. Basti pensare che è il giocatore che ha commesso più falli (12) in tutta l’edizione di Euro 2024. Una sola rete all’attivo per lui nella competizione, ma un filotto di prestazioni ugualmente positive che hanno giocato un peso non indifferente nel cammino della Spagna verso il titolo. A completare il profilo, i suoi 190 cm di altezza rappresentano un’arma importante in area di rigore.
A livello di competizioni di club, lo spagnolo è reduce da 48 partite disputate l’anno scorso con l’Atletico Madrid. Il bilancio totale della stagione 2023/24 parla di 21 gol e 5 assist in poco più di 1.700 minuti giocati.
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