Arrivabene: “L’obiettivo della Juve era la Champions”. Poi punge: “Dovevo dire in tv abbiamo sbagliato a spendere troppo?”
In una lunga intervista al Corriere della Sera, Maurizio Arrivabene ripercorre la sua parentesi lavorativa alla Juventus. “Premetto che nel periodo in questione io ero nel cda in qualità di consigliere senza deleghe e in un momento in cui a causa del Covid ci si riuniva in videoconferenza – ha spiegato l’ex amministratore delegato – . Allora la strategia della società mirava a una forte espansione iniziata in precedenza con l’acquisto di Ronaldo e l’obiettivo era vincere la Champions ed entrare in modo solido e duraturo tra le grandi d’Europa: di conseguenza sono stati fatti altri acquisti, poi il Covid ha complicato le cose“.
Arrivabene ammette che il club ha speso più di quanto poteva permettersi: “”Ho iniziato il mio lavoro da dirigente il primo luglio 2021 trovando una situazione piuttosto pesante a causa degli investimenti precedenti. Ovviamente la pandemia aveva aumentato i problemi, i costi di contratti molto onerosi avevano creato una situazione piuttosto difficile. Cosa dovevo fare, andare in tv e dire abbiamo sbagliato a spendere troppo? Vi immaginate la reazione di tifosi e media? In silenzio mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a lavorare, quell’anno grazie ad alcune vendite e all’acquisto di soli due giocatori, Locatelli e Kean, facemmo un mercato morigerato subendo anche critiche”.
Un’esperienza, quella in bianconero, breve ed estremamente intensa che si è chiusa nel gennaio del 2023 con la fine del ciclo Andrea Agnelli e con un’inibizione per due anni da parte della Corte Federale d’Appello della FIGC per la questione plusvalenze. “Le cose vanno avanti. Continuo a credere nella giustizia. Anche in quella sportiva? Vedremo cosa dirà la Corte Europea. Con Andrea Agnelli ci sentiamo ancora” ha concluso Arrivabene.
Fonte: Sportmediaset