Angel Di Maria, ex attaccante della Juventus, ha raccontato a Rosario 3 tutto ciò che lui e la sua famiglia hanno passato negli ultimi mesi, da lì la decisione di restare al Benfica. “Perché non sono tornato al Rosario Central? Hanno lasciato una tesa di maiale con un proiettile in fronte e un biglietto. C’era scritto che se fossi tornato la prossima testa sarebbe stata quella di mia figlia Pia. Era tutto pronto per il mio ritorno: avevo definito l’accordo con il presidente. Ma poi le minacce sono andate oltre i limiti. Mia moglie e le bambine erano le prime a voler rientrare in Argentina. Mia moglie ha passato tutto l’anno ad organizzare il trasloco. Aveva perfino iscritto le bambine a scuola, si era occupata di tutto così da non farmi preoccupare di nulla. Le bimbe contavano i giorni mancanti per andare a vivere con i nonni. Abbiamo sofferto tantissimo perché era il mio sogno e quello della mia famiglia, ancor prima che dei tifosi. La gente mi critica perché ho deciso di restare al Benfica ma non capiscono. Perché non si mettono nei miei panni per un secondo? Altrimenti è facile lamentarsi e insultare sui social. Non ci sono stati solo biglietti minacciosi, ma anche proiettili, spari e altre cose molto serie. Ma io l’ho detto mille volte: voglio ritirarmi al Rosario Central, è il mio sogno”.
Fonte: Cronache di Spogliatoio
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