Emerson Royal da ieri è un nuovo calciatore del Milan, oggi si è presentato in conferenza stampa: “Milan? Sì, io ho parlato molto con il club e i rappresentanti. È sempre stato chiaro che il Milan era l’opzione migliore per me: lo tengo nel sangue. Posso essere attaccante e difensore, ho voglia. Il Milan ha sempre creduto in me. Nonostante io sia molto giovane sono stato un leader in tutte le squadre in cui sono stato: è nel mio carattere. Parlo molto con i miei compagni anche durante l’allenamento. Vorrei ringraziare Zlatan e il Milan per questa opportunità e per lo sforzo per portarmi qua. Voglio fare il meglio. Ancora non ho parlato personalmente con il mister. Il Milan ha avuto Thiago Silva, Cafu… Credo che tutti i brasiliani che sono passati da qui abbiano scritto una bella storia per il club. Il Milan prende un Emerson che è in una forma molto preparata: il tempo che ho passato nelle mie ex squadre mi ha fatto apprendere qualcosa. Vengo con molta motivazione. Avete un guerriero su cui contare.
Penso che l’allenatore conosce le mie caratteristiche: ho dimostrato di attaccare e difendere con molta intensità e come piace a lui. Vengo qua per giocare a calcio. Sì ho parlato del Milan con altri brasiliani e il Milan è un argomento di cui si parla. I primi giorni sono stati intensi: ho fatto tanti esami. Il Milan è un club che si preoccupa molto di questa parte dei giocatori. Entrare nel museo è stato storico, mi sono emozionato: non lo faccio facilmente. Vedere tutti i trofei che il Milan ha conquistato… È veramente un sogno. Realmente tutti i brasiliani vogliono venire qui: per me è un onore incredibile. Un momento davvero grande e importante: non vedo l’ora di mettere la maglia. Sì, la maglia 22 ha una storia con il Milan ed è stata di Kakà: in Nazionale avevo questo numero. Nelle mie stagioni migliori ho avuto questo numero. La gente sa che anche il passato del numero 22 del Milan è molto luminoso: non ho parlato con lui ancora ma avere questa eredità è una delle cose più belle della mia vita.
Gli ultimi mesi sono stati intensi. Ho viaggiato con il Tottenham e ogni giorno chiamavo il mio agente e avevo tanta voglia di venire qui. E’ stato abbastanza complesso, un mix di sentimenti: apprensione e desiderio. Sono molto felice di essere qui, in alcuni momenti ho avuto paura: il tempo passava e non c’era una soluzione finale. Il campionato italiano è un po’ diverso da quelli in cui ho giocato. Penso che la Serie A sia più statica ma anche tatticamente sono sempre stato molto buono e non avrò problemi. Ma ho voglia di imparare e fare le cose bene: tutto quello che mi diranno io lo apprenderò, seguirò tutte le istruzioni necessarie”.
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