Il direttore tecnico dei bianconeri, Cristiano Giuntoli, ha diversi motivi per rasserenarsi – per quanto possibile – nonostante il fattore aleatorio che pervade ogni giorno di calciomercato. Questa posizione non è esplicitata, ma dimostrata dai fatti: sin da quando Koopmeiners è stato messo in cima alla lista dei desideri dell’estate, un piano B non è mai stato considerato. Il fulcro di questa strategia “all-in” è il fatto che l’olandese sia considerato unico per caratteristiche, l’uomo ideale per contribuire in modo decisivo a compiere il salto di qualità a cui il club ambisce in una stagione rivoluzionaria. Non si vuole un giocatore con le caratteristiche di Teun, si vuole proprio Teun. Non a caso, dopo il gioco delle parti nelle prime fasi della trattativa, la Juventus ha messo sul piatto i milioni di euro richiesti dall’Atalanta, più o meno. Come presupposto fondamentale per imbarcarsi in un’operazione che – si sapeva – sarebbe stata onerosa e spinosa, c’è anche il precoce e assoluto convincimento del calciatore: non solo il centrocampista considera la Juventus come unica meta possibile, ma ha anche sempre avuto tra le mani il jolly della promessa incassata ad agosto 2023: dopo il no al Napoli e il rinnovo di contratto, l’Atalanta gli aveva infatti dato la parola che, alla successiva chiamata di una big , la Dea non avrebbe ostacolato il salto di carriera di Teun.
Non è andata proprio così, in realtà, perché di frizioni ce ne sono state parecchie. La bolla è scoppiata quando Gian Piero Gasperini ha rivelato in un’intervista che Koopmeiners non si era allenato, consegnando un certificato medico come giustificazione. Niente Supercoppa Europea contro il Real Madrid né prima giornata di Serie A, con il secondo certificato per stress che è stato seguito dal terzo. A quel punto l’Atalanta si è irrigidita per la forzatura dell’olandese e per la tardiva offerta della Juventus: 60 milioni sul tavolo, poi si vedrà. Ora, però, qualcosa è cambiato: il terzo certificato sembra il segnale definitivo che una riconciliazione è impossibile. Il club bergamasco ci ha sperato per qualche giorno, ma a questo punto l’inscalfibile presa di posizione pare uno scivolo verso la cessione: l’Atalanta ha sul tavolo l’offerta che si aspettava, ma non ha fretta di cedere. Ora l’attenzione è sul completamento della rosa – mancano un paio di acquisti –, ma a questo punto l’ok al trasferimento pare l’esito più probabile. Magari negli ultimi giorni d’agosto. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
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