Il caldo di un umido pomeriggio di tarda estate. Si gioca la partita di Coppa Primavera tra Virtus Foligno e Gaifana quando un giovane giocatore della squadra ospite riceve una pallonata in faccia e si accascia a terra. Sono attimi di paura. Panico e sgomento sugli spalti, tra il pubblico accorso ad assistere alla partita di calcio di Seconda Categoria umbra. Ma Walid Kandly, 26 anni, arbitro della sezione di Foligno, non ci pensa due volte. Ferma il gioco. Si avvicina subito al giocatore a terra. Mantiene la calma e la freddezza ed esegue sul ragazzo le manovre di primo soccorso. “Era sdraiato a terra, pallido e sono intervenuto subito – spiega -. Sono anche un volontario della Croce Rossa e ho messo in pratica i vari step di primo soccorso, preso i battiti e bloccato la lingua per evitare complicazioni nella respirazione. Pian piano si è ripreso, ha iniziata a parlare ma era stordito, rispondeva a fatica. Non ho avuto paura, ho fatto la cosa giusta, in maniera spontanea e non mi sento un eroe. E’ la prima volta che mi capita in mezzo al campo, ma fuori dal rettangolo di gioco, da volontario, ho vissuto situazioni simili”.
L’intervento è durato minuti, fondamentale a far sì che il pomeriggio di domenica non finisse in tragedia. Sangue freddo, lucidità e competenze sono le qualità che ha dimostrato il giovane arbitro, che ha atteso poi l’arrivo dell’ambulanza. Il calciatore è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno. Qui, è stato tenuto in osservazione ed è stato dimesso ieri. E secondo il personale medico, il tempestivo intervento del direttore di gara e l’arrivo rapido dei soccorsi sono stati elementi chiave per evitare conseguenze più gravi. “Spero che si sia rimesso completamente e di rivederlo presto”, sorride oggi Walid.
L’eco di quel pomeriggio è finito sui social e il profilo di Walid è stato inondato di complimenti e di attestati di stima. Tra questi c’è quello di Stefano Camilli, presidente della Sezione Aia di Foligno: “Grazie Walid – dice – di aver reso onore e aver dimostrato con tutta la tua semplicità e umiltà la persona che sei diventato. Oggi, in molti hanno visto quello che tutti noi arbitri sapevamo già e conoscevamo benissimo, dentro quella divisa c’è un uomo fatto di valori, principi e pronto a fare di tutto pur di aiutare l’altro. Hai reso onore a tutta la nostra sezione e all’intera Associazione”. Il racconto di chi c’era restituisce la preoccupazione di quei momenti: “Dopo la pallonata si è accasciato ed è stato subito soccorso dall’arbitro.
Fondamentale che l’arbitro abbia capito che c’era qualcosa che non andava”, ha detto il presidente della Virtus, Alberto Trabalza. In panchina, con la squadra avversaria, la Polisportiva Gaifana, c’era imprevidente Marco Malacchi: “Il nostro giocatore si è accasciato dopo un rinvio di testa ma è rimasto a terra. Pensavamo fosse per recuperare, poi ci siamo accorti che aveva gli occhi chiusi. L’arbitro e altri ragazzi sono intervenuti subito, mettendolo su un fianco con le manovre del caso. Dopo qualche secondo ha riaperto gli occhi e abbiamo chiamato l’Ambulanza per tutti gli esami”. Il referto, dopo tac ed esami vari, parla solo di calo di zuccheri e disidratazione ma gli attimi sono stati di paura. “Voglio porgere il mio ringraziamento all’arbitro e a tutti i ragazzi intervenuti. La paura – spiega Malacchi – è stata molta, fortunatamente quegli attimi sono stati brevi”. Lo scrive La Nazione.
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