16 anni di reclusione. A tanto è stata condannata Isabella Internò per omicidio volontario in corso relativamente alla morte di Denis Bergamini datata 18 novembre 1989. Dopo la sentenza da parte della Corte d’Assise, l’ex fidanzata del calciatore scomparso 35 anni fa, è rimasta immobile seduta ai banchi, mentre la sorella Donata è scoppiata a piangere. Luciano Conte invece, marito della Internò e poliziotto, si è sentito male ed è stato portato via in barella. Riconosciute tutte le attenuanti generiche a eccezione della premeditazione. Il corpo dell’ex calciatore, morto in circostanze da subito apparse poco chiare, fu ritrovato lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico a Cosenza: hanno assistito martedì alla sentenza diversi suoi ex compagni tra i quali Michele Padovano e anche tanti tifosi.
La decisione è arrivata dopo 8 ore di camera di consiglio a oltre 30 anni di distanza da quello che adesso può davvero essere definito come un omicidio e non come un suicidio. Per la Internò l’accusa aveva chiesto inizialmente 23 anni: il processo si è riaperto nel 2021, esattamente quattro anni dopo rispetto a quando è stato depositato l’esito dell’autopsia. Nel 2017 infatti, il GIP di Castrovillari aveva disposto la riesumazione della salma per effettuare l’importante esame che ha fatto svoltare il caso. Lo scrive Sportmediaset.
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