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Milan, sentite Galli: “Allegri in due minuti rimetterebbe in piedi la squadra”

“Per essere da Milan non servono solo i piedi buoni, ma bisogna essere anche uomini veri”

Allegri
Photo LiveMedia/Federico Proietti/DPPI Rome, Italy, May 11, 2022, Italian football Coppa Italia match Final – Juventus FC vs Inter – FC Internazionale Image shows: Massimiliano Allegri head coach of Juventus looks on during the Italian cup, Final football match between Juventus FC and FC Internazionale on May 11, 2022 at Stadio Olimpico in Rome, Italy LiveMedia – World Copyright

I rigori sbagliati contro la Fiorentina e il caos sulle gerarchie nello spogliatoio continuano a far discutere all’interno del Milan che, dopo la vittoria del derby, non sembra aver trovato quella continuità che Paulo Fonseca auspicava. La panchina del portoghese è sempre più in bilico e il nome di Massimiliano Allegri si staglia all’orizzonte in maniera più potente come auspicato da Giovanni Galli, ex portiere dei rossoneri e dei viola.

“Se si punta a una svolta immediata, il nome giusto è quello di Allegri. Max è pragmatico e in due minuti ti rimette in piedi la squadra: difesa ferrea e davanti spazio alle individualità – spiega l’ex estremo difensore della Nazionale allontanando un possibile approdo di Sarri a Milano -. Maurizio è molto bravo, ma ha bisogno di allenare tutti i giorni con la squadra. Ergo gli serve tempo e può pagare dazio all’inizio: va aspettato nei primi due/tre mesi per raccogliere i frutti del suo lavoro”. 

Nell’intervista rilasciata alla giornalista di Libero Giulia Stronati, Galli ha specificato come al Milan manchi una componente italiana puntando il dito verso i giocatori per quanto stia accadendo in campo. “Per essere da Milan non servono solo i piedi buoni, ma bisogna essere anche uomini veri. Ai rossoneri manca lo zoccolo duro di giocatori italiani, che diano il senso di appartenenza. Per gli stranieri purtroppo un club vale l’altro: non sanno il valore di quella maglia che va onorata sempre. Per i tifosi e per la storia dei campioni con la C maiuscola che l’hanno indossata. Non come certi pseudo top player odierni della squadra che della parola campioni non hanno neanche la C iniziale – aggiunge l’ex portiere toscano – C’era stato il precedente del cooling-break con la Lazio, adesso iniziano a essere troppi certi episodi. Baresi, Massaro e Ibra devono far capire come si sta al Milan. Al Milan non ci si diverte: si lavora e si suda per rendere onore alla sua storia. Mi spiace per Fonseca: lo ritengo un bravo allenatore, che avrebbe avuto bisogno di un supporto maggiore da parte di tutti. Gli episodi di Firenze non sono un bel segnale per lui …”. Lo scrive Sportmediaset.