La rivoluzione tattica e carismatica di Marco Baroni al servizio di una Lazio rinata
Se due anni fa avessero detto a un tifoso della Lazio che avrebbe perso pilastri della rosa come Luis Alberto, Felipe Anderson, Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic, nessuno avrebbe creduto che la squadra potesse ambire alle prime posizioni della classifica. Eppure, nella stagione 2024/2025, la Lazio guidata da Marco Baroni si trova al secondo posto in classifica, a pari merito con squadre di alto livello come Atalanta, Fiorentina e Inter, a un solo punto dalla capolista. E’ un risultato che non solo stupisce ma dimostra la capacità di questa squadra di reinventarsi con un approccio nuovo e moderno.
Baroni ha imposto un sistema di gioco orientato all’attacco, con un modulo che prevede una punta centrale, Castellanos, supportato da una linea di tre attaccanti (formata a rotazione da Isaksen, Dia, Dele-Bashiru, Noslin, Tchaouna, Pedro e Zaccagni). In più, l’aggiunta di Nuno Tavares come laterale offensivo, in quanto non è un difensore puro, rafforza l’approccio aggressivo, offrendo una spinta maggiore sulle fasce e creando imprevedibilità. Questa configurazione permette alla Lazio di penetrare nelle difese avversarie con grande efficacia, grazie anche a un gioco fluido e dinamico che coinvolge diversi uomini in fase d’attacco.
Nonostante l’orientamento offensivo, la Lazio di Baroni vanta la terza miglior difesa in termini di gol attesi (xG) concessi. Questo dato riflette l’efficacia della fase difensiva impostata dall’allenatore, che non si limita a difendere in modo tradizionale. La squadra difende in avanti, con attaccanti e centrocampisti che si sacrificano nella fase di non possesso, disturbando le linee avversarie e recuperando palla rapidamente. Un equilibrio tattico che permette di ridurre i rischi senza rinunciare alla spinta offensiva.
In fase di possesso, Baroni ha implementato una strategia di costruzione paziente e organizzata. Solitamente, un centrocampista (Guendouzi) arretra per supportare la linea difensiva, mentre i terzini avanzano per ampliare il campo. Questo sistema crea una linea di sei uomini in costruzione, inclusi il portiere Provedel e grazie anche all’inaspettato contributo di Dia, che talvolta si abbassa per attrarre l’avversario e liberare spazi. La Lazio, inoltre, sfrutta in modo eccellente le corsie esterne, risultando la squadra con il maggior numero di cross in Serie A, e rendendo più difficile per le difese avversarie arginare il suo gioco offensivo.
Uno dei dati più interessanti riguarda l’overperformance della Lazio nella differenza tra assist e assist attesi (A-xAG=3,9), segno di una squadra in armonia, in cui i giocatori si trovano bene e sanno interpretare al meglio il gioco proposto da Baroni; questo anche perché riesce a portare in area almeno cinque o sei uomini pronti a finalizzare, aumentando notevolmente le probabilità di segnare. Questo approccio non solo evidenzia un gioco corale e organizzato, ma anche un’intesa speciale tra i giocatori, un aspetto fondamentale per superare le aspettative e puntare in alto.
La fase difensiva della Lazio ha subito un rinnovamento completo. Baroni ha consolidato il blocco centrale, guidando il gioco avversario verso le fasce, dove la Lazio è preparata a difendere in maniera più serrata. Questo approccio non solo limita le incursioni centrali, ma sfrutta l’abilità dei laterali come Tavares e Lazzari, capaci di trasformare l’azione difensiva in rapidi contropiedi. E’ un’ulteriore dimostrazione dell’equilibrio tra fase difensiva e offensiva, due facce della stessa filosofia di gioco.
Dopo anni di imprese nelle serie inferiori e nelle zone basse della classifica, Baroni ha finalmente l’opportunità di dimostrare le sue capacità in un contesto fortemente rilevante. La sua leadership carismatica e la sua mentalità vincente hanno avuto un impatto determinante sulla squadra, che è stata capace di adattarsi a nuove sfide e di crescere rapidamente. Le sue recenti esperienze con squadre come Lecce e Verona, dove ha lottato per la salvezza, hanno preparato Baroni a gestire le pressioni e le aspettative di una piazza importante come quella laziale.
Oltre ai risultati in campionato, la Lazio di Baroni si sta imponendo anche in Europa League, dove guida il girone con 12 punti in solitaria, dimostrando di essere una squadra competitiva anche sul palcoscenico europeo. Questo successo non è solo il risultato di un sistema di gioco efficace, ma anche della determinazione e della coesione che Baroni ha saputo infondere nella squadra. La Lazio, con il suo stile moderno e audace, rappresenta una delle realtà più affascinanti della stagione europea; ha sorpreso tutti, dimostrando che il cambiamento, se guidato da una visione chiara e da un allenatore capace, può portare a risultati straordinari. I tifosi possono sognare, con la consapevolezza di avere una rosa e una società con tutte le carte in regola per competere ai massimi livelli.
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