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Ranieri: “Il fato ha voluto che tornassi alla Roma. Voglio una squadra ambiziosa, basta fischi”

Claudio Ranieri si presenta in conferenza stampa per la sua terza avventura alla Roma

Dopo Daniele De Rossi e Ivan Juric, la Roma ha scelto di affidare la squadra a Claudio Ranieri fino al termine della stagione. Il tecnico romano è alla terza esperienza alla guida dei giallorossi e ha scelto di rimettersi in gioco pochi mesi dopo aver annunciato il ritiro dopo la salvezza ottenuta con il Cagliari: “Ho sempre detto che sarei tornato in gioco solo se mi avesse chiamato la Roma o il Cagliari. Il fato ha voluto così”. Per Ranieri sette mesi in panchina poi un ruolo dirigenziale: “L’accordo è stato studiato da subito così, sarò l’uomo vicino al presidente per fare il bene della Roma”. Prima però il campo: “Voglio una squadra ambiziosa e che dia il 120% sul campo. Per questo chiedo ai tifosi di non fischiarci durante le partite, ma di sostenerci”. Infine sulla possibilità di lavorare con Totti in futuro: “Non escludo la possibilità, ma non è una priorità al momento”.

“Io avevo smesso di allenare – ha esordito Ranieri per mettere i puntini sulle i -, ma è incredibile ed ho avuto più richieste in questi mesi rispetto a quando ho vinto la Premier con il Leicester. A qualcuno ho detto che solamente in due casi sarei tornato ad allenare, ovvero se mi avesse chiamato la Roma oppure il Cagliari. Il fato ha voluto che tornassi a casa, ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò in giallorosso come allenatore-dirigente”.

Le perplessità che aveva qualche settimana fa sulla Roma le ha discusse con la proprietà?
Io le cose le dico in faccia e tutto quello che penso alla proprietà le ho dette. La reazione mi ha stupito, per le parole che ha detto e per quanto ci tiene a questa squadra. Friedkin sa di spendere tanti soldi e di non essere riuscito a fare quello che avrebbe voluto. Io mi auguro di riuscire ad esaudire il mandato che mi ha dato e non ho potuto fare altro che accettare. Ringrazio la proprietà per avermi dato questa opportunità. Le decisioni che verranno prese saranno condivise da tutti e tutto ciò che faremo sarà per il bene della squadra e della Roma. Qualcosa fino ad ora è andata storta, ora speriamo che i risultati arrivino, me lo auguro in primis da tifoso e ora come persona che sta dentro alla società per aiutare a fare andare le cose per il verso giusto.

Qual è il sistema di gioco ideale per questa Roma?
Ormai nel calcio non c’è più un sistema base se non per gli allenatori che stanno nello stesso posto per tanti anni. Tutti i tecnici apportano modifiche durante la partita per stravolgere i piani dell’avversario. Non sarei onesto con me stesso se vi dicessi come vorrò giocare, perché devo innanzitutto vedere chi è in forma per fare il mio calcio. Non è questione di moduli, ma di giocatori e voglia di sacrificio senza mollare un centimetro. Io prima di tutto sono un tifoso, per questo chiedo a tutti di starci vicino perché giocare in casa propria con il pubblico che fischia è la cosa più difficile che esiste. Giustamente sono scontenti, ma le cose non venivano per qualche motivo. La fortuna bisogna andare a prendersela perché se uno insiste alla fine la ruota gira. Voglio una squadra e un pubbico coeso perché questa è tutta una famiglia. Non ho tempo di fare errori e voglio promettere a tutti che la squadra darà tutto in ogni partita.

In cosa consiste l’accordo con la società come dirigente? L’obiettivo da allenatore?
L’obiettivo da allenatore è fare il massimo in questa stagione, ovviamente nel contratto ho dei premi in base agli obiettivi. Li ho messi tutti perché non voglio precludermi niente, siamo in difficoltà ma voglio guardare le cose positive e sono sempre stato così. Anche da dirigente sarò l’uomo vicino alla famiglia Friedkin, per fare le cose che vanno fatte cercando di sbagliare il meno possibile. Avevano bisogno una persona che conoscesse l’ambiente e sapesse di calcio, perché vogliono una società seria e di gente che lavora bene.

Nelle intenzioni della proprietà c’è il ritorno di Totti in società?
Io non precludo niente. Adesso l’obiettivo è riportare la squadra in alto. In futuro parleremo con Totti, se ci potrà dare una mano sicuramente sarà una opzione da valutare, ma la priorità è un’altra.

Sono state fatte richieste di mercato?
No, prima voglio conoscere bene i giocatori a disposizione. La società ha preso tanti giovani validi, ma vanno inseriti in un contesto solido e per il momento non è stato fatto. Voglio valutare i giocatori bravi che ho a disposizione, poi se a gennaio ci sarà l’opportunità di prendere qualcuno per aiutarci sono sicuro che verrà fatto. Non esistono giocatori che vanno contro l’allenatore, bisogna trovare la chiave per far dare a tutti il 120%.

Si è sentito con De Rossi in questi giorni?
Ci siamo sentiti e lo faremo ancora nei prossimi giorni perché è una grande persona. Cambiare due allenatori già a novembre non è normale, ma mi auguro di riportare tutti nella giusta direzione.

Perché la Roma è in difficoltà? Da dove si riparte?
Ci sono mille perché e sinceramente non mi interessano. Non guardo quello che è stato fino a ieri. Mi è stata data carta bianca e io devo fare il massimo con questi giocatori e mi interessa solo quello che succede da oggi in poi.

Soulé e Dybala possono giocare insieme? Promette che Angelino non sarà più difensore centrale?
Lo prometto. Io penso che Soulé e Dybala possono giocare insieme, ma la squadra è questione di equilibri. Non posso prometterlo perché farò quello che mi sento.

I Friedkin hanno ammesso di aver fatto errori o hanno indicato qualcuno?
In Italia la figura di un presidente deve esserci, ma tutte le proprietà straniere parlano pochissimo. Al Chelsea nei miei anni la proprietà non ha mai parlato e io stavo in grazia di Dio. All’estero non esiste la figura del presidente ingombrante. Se mi ha chiamato si è reso conto che ci sono stati errori.

Cos’ha chiesto ai giocatori?
Ho parlato coi pochi ragazzi che sono qui. Voglio il massimo da tutti e che vengano ad allenarsi col sorriso. Non devono essere preoccupati perché siamo persone super fortunate che hanno scelto il mestiere. Per chi è meno fortunato dobbiamo venire a Trigoria col sorriso e dare tutto, lavorando con serenità e determinazione. Voglio che siano ambiziosi.

De Rossi può tornare in panchina con lei dirigente?
Onestamente mi è stata affidata la panchina al momento e penso a questo. In futuro si vedrà, non ne abbiamo parlato con la proprietà.

Esiste un caso Dybala per il contratto?
Ho parlato con il presidente e gli ho chiesto la situazione mettendo in chiaro che io scelgo chi voglio da mandare in campo. Se sono qui… Paulo quando sta bene fa la differenza, ne parlerò con lui ma è chiaro che non potrà giocare sempre.

Quando è stato chiamato dai Friedkin? Il ruolo dirigenziale era già stata pensata dalla proprietà?
Sono stato chiamato lunedì mattina dal ds Ghisolfi, poi siamo partiti per Londra. Il ruolo dirigenziale è stato pensato e deciso così, qualche mese di allenatore e poi dirigente come persona vicino al presidente per fare il meglio della Roma.

Ci sarà spazio per Hummels?
Ho visto delle partite di Mats. Perché non dovrebbe giocare? Vediamo, ha una certa età e io scelgo chi mi fa vincere. Lo scrive Sportmediaset.

Lisa Grelloni

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