Palladino: “Non è facile rimanere lassù, diamo fastidio. Kean? Il primo che ho chiamato. Gudmundsson…”
Palladino ha toccato diversi temi di casa Fiorentina
Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, diversi i temi da lui toccati: “Dopo le prime gare, a mercato ancora aperto, abbiamo cercato gli incastri giusti e la quadra tattica. Si è creata una magia interna: è merito dei ragazzi, quello che fanno durante gli allenamenti è incredibile perché le mie richieste sono toste. Mi piace la convinzione dei miei ragazzi, sono ambiziosi. Alcuni provengono da grandi club, portano questa mentalità e mi fa impazzire di gioia questa cosa. Ma bisogna guardare la realtà: non è facile rimanere lassù, ci sono club attrezzati che hanno speso tanto. Dipende tanto da noi: adesso ci affronteranno tutti per batterci, siamo in alto e diamo fastidio. De Gea, Gosens, Kean. Insieme a Bove, Cataldi e Adli hanno portato la mentalità che serviva alla Fiorentina. Un gruppo fantastico che rema tutto dalla stessa parte. Devo ringraziare il presidente Commisso, il dg Ferrari insieme a Pradè e Goretti che mi hanno consegnato questa rosa.
La società mi ha subito assecondato (rispondendo alla domanda se avesse voluto Kean, ndr). Mi sento un fratello maggiore per Moise. È il primo che ho chiamato a Firenze. Non veniva da anni importanti, ma abbiamo creduto nel ragazzo e nel calciatore. Può fare un grande campionato ma deve stare sempre bene fisicamente. Se mi preoccupa la clausola da 52 milioni? Se arriva una società che paga tutti quei soldi vuol dire che è stato fatto un grande lavoro da parte di tutti. Firenze e la Fiorentina devono godersi questo Kean. Pensiamo al presente, che è bello. Abbiamo dato un attaccante fortissimo alla Nazionale. La sua fame e la voglia di andare a far gol all’ultimo secondo col Verona sono il manifesto di quello che sta facendo. Ha una grande mentalità, non deve mai farsi condizionare da niente e qualora si distraesse lo capirei subito. E una mia qualità: lo noto subito, da chi abbassa la testa in allenamento.
Palladino su Comuzzo e Gudmundsson
Comuzzo? Lo chiamo “soldato” perché è così in tutto ciò che fa. Un grande difensore, sono d’accordo con Spalletti. Ha talento nel fermare gli avversari, nei duelli individuali. Adesso viene il difficile: non lo affrontano più come un giovane ma come un nazionale.
Assenza di Gudmundsson? Dà valore ancora di più a quel che ha fatto la squadra, senza il giocatore più atteso e pagato. L’ho visto sempre molto tranquillo, gli parlo spesso, ha una grande sensibilità. Lo aspettiamo il prima possibile. Sul mercato di gennaio non ci siamo dati degli obiettivi. Firenze è una piazza molto ambiziosa, come la società: dobbiamo cavalcare l’entusiasmo. Non pensiamo al mercato. Poi la società lavora ogni giorno, si confronta con me, cerchiamo il bene della Fiorentina”.