Sir Claudio torna per spegnere un incendio e ridare speranza: come giocherà la Roma di Ranieri e le priorità del mister
Il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma rappresenta più di una semplice scelta tecnica: è una mossa per ridare solidità, morale e identità a una squadra in crisi. I tifosi sono in aperta contestazione con la dirigenza, alcuni giocatori stanno soffrendo un’apparente involuzione tecnica e tattica, e molti dei nuovi acquisti non stanno rendendo secondo le aspettative. A fronte di una classifica che vede i giallorossi a -12 dalla zona Champions e a soli 4 punti dalla zona retrocessione, il rischio di una stagione fallimentare è reale. Pur escludendo lo spettro della Serie B, Ranieri è chiamato a risollevare la squadra per puntare almeno all’Europa, obiettivo minimo stagionale.
La priorità sarà rafforzare la fase difensiva, tradizionale punto di forza delle squadre di Ranieri. Concedere meno reti significa dare stabilità a un gruppo che ha mostrato fragilità psicologica e tattica. Il modulo 3-5-2, che il tecnico di Testaccio probabilmente adotterà al suo terzo debutto in giallorosso, punta proprio a garantire maggiore copertura e compattezza. La difesa a tre con Mancini, Hummels (che spera di rilanciarsi dopo un inizio di campionato traballante) e N’Dicka proteggerà Svilar, intoccabile tra i pali. Gli esterni, Angelino e El Shaarawy, saranno fondamentali non solo per la fase difensiva ma anche per dare ampiezza alla manovra.
Ranieri sa che senza un centrocampo solido non si può vincere. Cristante sarà il regista basso, pronto a orchestrare la manovra e a spezzare le azioni avversarie, magari affiancato dalla fisicità di Koné. La qualità nel palleggio sarà garantita da Le Fée o da Pellegrini, che il tecnico cercherà di recuperare sia fisicamente sia psicologicamente. La posizione del capitano, fondamentale per gli equilibri della squadra, sarà fluida: mezzala o trequartista a seconda delle esigenze tattiche, ma sempre al centro del progetto.
In attacco ci sono pochi dubbi. Dovbyk continuerà a essere il punto di riferimento centrale, con Dybala a supporto, giocatore di classe assoluta ma condizionato da frequenti infortuni e da questioni contrattuali. Ranieri cercherà di recuperarlo al meglio, consapevole che è uno dei pilastri della squadra. El Shaarawy, reduce da una doppietta contro il Bologna e già pupillo del tecnico, avrà un ruolo chiave, con più spazio e responsabilità. A questi si aggiungerà presto Saelemaekers, il cui rientro dall’infortunio rappresenta un’ulteriore freccia nell’arco giallorosso.
Il nuovo corso di Ranieri inizierà subito in salita, con un calendario che prevede sfide delicate contro Napoli, Atalanta e Tottenham. Questi impegni saranno un banco di prova per testare la solidità del nuovo sistema di gioco e la capacità della squadra di ritrovare fiducia. I tifosi, pur delusi, attendono segnali positivi e un cambio di atteggiamento in campo: una squadra più compatta, motivata e disposta al sacrificio.
La Roma di Ranieri non sarà né la squadra aggressiva di Juric né quella votata al possesso palla vista sotto De Rossi. Dovrà essere invece una formazione solida, costruita sulla concretezza difensiva e sulla capacità di sfruttare le occasioni. Il recupero palla veloce e l’efficacia dei trequartisti nello stretto rappresentano i punti di forza principali. Tuttavia, Ranieri dovrà lavorare per ridurre le lacune già emerse, come la tendenza a concedere profondità e le difficoltà nelle giocate veloci degli avversari.
Oltre agli aspetti tecnici, il compito di Ranieri sarà anche psicologico: ricucire il rapporto tra società e tifosi, ormai logorato. Per farlo, serviranno non solo risultati ma anche prestazioni che trasmettano voglia e grinta. La squadra deve tornare a lottare su ogni pallone, mostrando quella fame che da troppo tempo manca.
Claudio Ranieri conosce l’ambiente romano come pochi altri e sa come gestire le pressioni di una piazza esigente. Con la sua esperienza e il suo approccio pragmatico, può riportare serenità e dare un senso a una stagione finora disastrosa. Il percorso non sarà semplice, ma con una squadra più equilibrata e un ritrovato spirito di gruppo, l’obiettivo Europa non sembra irraggiungibile. Sir Claudio è pronto a raccogliere la sfida.
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