Dall’esonero di Gilardino al Genoa di Vieira: una nuova identità tattica tra incognite e aspettative

L’arrivo del tecnico francese apre un nuovo capitolo in casa rossoblù, tra dubbi sul cambio in panchina e adattamenti tattici necessari per risalire la classifica

L’esonero di Alberto Gilardino, avvenuto al termine della sosta nazionali, ha sorpreso e stupito i tifosi genoani e tutto il mondo del calcio. Arrivato nel 2022 per guidare la primavera, Gilardino ha riportato il Genoa in Serie A e, durante la scorsa stagione, ha garantito una salvezza anticipata con un undicesimo posto storico e 49 punti, superando il record da neopromossa di Gian Piero Gasperini. Nonostante i 4 punti raccolti nelle ultime due partite, la dirigenza ha deciso di cambiare guida tecnica, una scelta che fa discutere per le tempistiche e le motivazioni ancora poco chiare.

La scelta di Patrick Vieira come nuovo tecnico del Genoa rappresenta un’incognita per il grifone. Il tecnico francese ha esperienza in panchina, ma mai in Serie A, un campionato con dinamiche tattiche particolari. Vieira eredita una squadra a un punto dalla zona retrocessione e dovrà dimostrare di saper adattare il suo stile alle difficoltà della lotta salvezza. La pressione è alta, soprattutto considerando che Gilardino ha saputo gestire con tenacia una situazione societaria complicata e una rosa impoverita dalle cessioni durante la finestra di mercato estiva, dopo la perdita di elementi chiave come Gudmundsson e Retegui.

Patrick Vieira porta con sé una chiara idea di gioco: squadra corta, compatta e votata al fraseggio. Il suo stile predilige il possesso palla, con un’attenzione particolare al sovraccarico delle fasce laterali e ai passaggi corti. Tuttavia, questa filosofia lascia poco spazio alle verticalizzazioni e alle soluzioni dirette, una caratteristica che potrebbe rendere difficile la coesistenza in campo di due punte fisiche come Balotelli e Pinamonti. Vieira, infatti, ha sempre mostrato una preferenza per attacchi dinamici e fluidi, piuttosto che per coppie d’attacco statiche.

Nel passato di Vieira ci sono due approcci principali in fase difensiva. Al Crystal Palace ha spesso utilizzato una difesa a quattro, con un terzino che si alzava per formare un centrocampo a tre, mentre l’altro si occupava di trovare imbucate per le mezzali. Allo Strasburgo, invece, ha sperimentato la difesa a tre, mantenendo sempre una squadra corta e stretta, ma con un gioco ancora più paziente, caratterizzato da pochi tiri e ingressi in area avversaria. Per il Genoa, la scelta del modulo sarà cruciale per valorizzare una rosa che ha vissuto grandi cambiamenti estivi.

Il delicato rapporto Vieira-Balotelli

Uno degli snodi più interessanti sarà il rapporto tra Vieira e Mario Balotelli. In passato, ai tempi del Nizza, il tecnico francese ha espresso dubbi sulla mentalità del centravanti, definendola poco adatta a uno sport collettivo come il calcio. Balotelli, dal canto suo, non ha mai brillato sotto la guida di Vieira, ma entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro per salvare il Genoa e rilanciare le rispettive carriere.

Balotelli è a una delle sue ultime occasioni per dimostrare il suo valore, dopo anni non pienamente soddisfacenti dal punto di vista del rendimento sportivo, mentre Vieira cerca una consacrazione dopo gli esoneri al Nizza e al Crystal Palace e una stagione opaca con lo Strasburgo.

Balotelli con la maglia del Genoa (IMAGO)
Balotelli con la maglia del Genoa (IMAGO FOTO) – goalist.it

Un attacco da ricostruire: come giocherà il Genoa di Vieira?

Il reparto offensivo sarà il primo banco di prova per Vieira. Senza un chiaro terminale offensivo e con difficoltà a integrare le due punte fisiche, il tecnico dovrà cercare soluzioni alternative, magari sfruttando il fraseggio e la fluidità di gioco che predilige. La necessità di equilibrare il gioco sulle fasce con un attacco più incisivo sarà una sfida complessa, ma cruciale per risollevare le sorti del Genoa.

La scelta di affidarsi a Vieira rappresenta una scommessa per la proprietà rossoblù. Se da un lato si punta su un tecnico con una visione chiara e una forte personalità, dall’altro restano dubbi sulla sua capacità di adattarsi a un campionato complesso e a una situazione delicata come quella del Genoa. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se Vieira riuscirà a costruire un’identità vincente o se il cambio in panchina finirà per complicare ulteriormente una stagione già difficile.