Gazzetta: “Bove potrà tornare a giocare in Serie A? Sarà decisiva la risonanza magnetica”

Bove con la maglia Viola (agf)

Bove con la maglia Viola (agf FOTO) - goalist.it

Adesso vanno capite le ragioni che hanno portato all’arresto cardiaco

Bove dopo essersi risvegliato nella giornata di ieri si è lasciato andare ad alcune semplici domande da tifoso e amante del calcio: che ha fatto la Juve a Lecce? Come posso vedere la Roma? Quando torno in campo? Unito alla più bella esclamazione romana: vojo giocà. Perché nonostante tutto, anche dentro il reparto di terapia intensiva di Careggi, Bove ha in mente solo il calcio. In quel letto rimarrà oggi e poi se verranno confermati i miglioramenti sarà spostato nel semplice reparto di Cardiologia. In ogni caso verrà monitorato giornalmente: tutti gli esami si sono concentrati sul cuore, sia per la ricostruzione di quanto avvenuto sul campo, sia nella sua esperienza precedente.

Escluso fortunatamente, qualsiasi problema di natura neurologica. Adesso l’importante è capire le ragioni che hanno portato all’attacco cardiaco nel prato del Franchi. All’Ospedale non è stata segnalata nessuna contusione legata allo scontro con Dumfries, ma è stata confermata la iniziale diagnosi che parlava di aritmia. Dopo la prima notte in terapia intensiva Bove è parso subito lucido, curioso e perfino ironico.

Adesso l’indagine cardiologica servirà proprio per capire quando sarà possibile per Bove rimettersi la maglia viola addosso, anche in base alle stringenti leggi italiane. In caso di un problema strutturale sarebbe impossibile per l’ex giocatore della Roma tornare a giocare in Italia (in questo caso l’esempio perfetto è il defibrillatore sottocutaneo di Eriksen), al contrario si aprirebbero delle possibilità concrete se il problema fosse circoscrivibile al calo di potassio e calcio riscontrato nelle prime analisi.

Sarà decisiva la prima risonanza magnetica al cuore che dovrà essere confrontata con quella degli anni passati. In ogni caso al giocatore sarà necessaria una nuova visita per l’idoneità sportiva. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.