Chiesta squalifica di un anno: Serie A, disperazione per l’idolo dei tifosi | “Sono sempre stato pulito”
Purtroppo è accaduto veramente! I tifosi non ci credono, e non sanno nemmeno come reagire. E’ stata chiesta la squalifica.
Le squalifiche nel calcio sono provvedimenti disciplinari che impediscono a un giocatore o a un allenatore di partecipare a una o più partite. Vengono applicate per comportamenti scorretti o violazioni del regolamento durante le competizioni.
Le squalifiche servono a mantenere ordine e disciplina sul campo e a garantire il rispetto delle regole di gioco. Cause delle Squalifiche Le squalifiche possono derivare da falli gravi, condotta antisportiva, proteste eccessive nei confronti dell’arbitro o violazioni etiche.
Le espulsioni dirette con il cartellino rosso o l’accumulo di cartellini gialli sono tra le cause più comuni. Ad esempio, un giocatore che riceve due ammonizioni in partite consecutive può essere squalificato automaticamente per un turno.
In alcuni casi, le squalifiche possono estendersi a competizioni internazionali o a più stagioni, a seconda della decisione delle autorità disciplinari.
La decisione del tribunale
Tempo fa, Giuseppe Rossi visse uno dei momenti più difficili della sua carriera a causa di un’accusa di doping. Il Tribunale Nazionale Antidoping (TNA) decise di non applicare alcuna squalifica al giocatore, infliggendogli soltanto una nota di biasimo. Questa decisione arrivò dopo che la Procura antidoping di Nado Italia aveva richiesto una sospensione di un anno. L’ex attaccante di Parma, Fiorentina, Genoa e Spal poté così tirare un sospiro di sollievo e tornare a dedicarsi al calcio. Anche se, dopo l’esperienza al Genoa, non giocò per quasi 2 anni prima di terminare la sua esperienza con la Spal nel 2023.
L’episodio era iniziato con un controllo antidoping effettuato il 12 maggio 2018, al termine della partita Benevento-Genoa. Rossi risultò positivo alla dorzolamide, una sostanza presente nei farmaci per il glaucoma, ma che non ha effetti dopanti. Durante il processo, emerse che si trattò di una contaminazione involontaria. La sentenza fu dunque mitigata, permettendo a Rossi di evitare la sospensione e di continuare la sua carriera senza ulteriori penalità.
Le conseguenze dopo la sentenza
Dopo la sentenza, Rossi si dichiarò sollevato, commentando la fine di un periodo complicato durato diversi mesi. Sul suo profilo Twitter condivise tutta la sua gioia, affermando di voler tornare a fare ciò che amava di più: giocare a calcio. Il suo avvocato, Sergio Puglisi Maraja, sottolineò come il Tribunale avesse agito con giustizia, riconoscendo che la colpa del giocatore fosse minima e derivata da un’involontaria contaminazione.
Durante tutta questa vicenda, Rossi difese sempre con fermezza la sua integrità, dichiarando: “Sono sempre stato pulito”. La sua posizione non cambiò mai e la decisione finale del TNA confermò questa sua dichiarazione. Graziato dalla squalifica, Giuseppe Rossi ebbe l’opportunità di cercare una nuova squadra e riprendere la sua carriera, lasciandosi alle spalle quella difficile parentesi e riaffermando il suo amore per il gioco del calcio.