Analisi tattica

Cosa non hai notato di Milan-Genoa? Tutti i dietro le quinte con l’aiuto di Bordo Cam

Dietro il pareggio del Milan contro il Genoa: retroscena, scelte tattiche, giovani talenti e tensioni, svelati grazie a Bordo Cam di DAZN 

La partita tra Milan e Genoa non è stata solo un pareggio contestato. C’è di più. Grazie a Bordo Cam, il programma di DAZN che cattura momenti esclusivi e dietro le quinte, possiamo ripercorrere questa serata con una prospettiva unica. E c’è molto da raccontare.

La serata si apre sotto una stella brillante: la celebrazione dei 125 anni del Milan. Icone intramontabili come Filippo Inzaghi, Marco van Basten e Franco Baresi sono entrate ufficialmente nella Hall of Fame rossonera, ricevendo applausi scroscianti. L’assenza di Andriy Shevchenko, per motivi personali, ha lasciato un vuoto, ma ancor più rumorosa è stata la mancanza di Paolo Maldini. I cori dei tifosi e i cartelloni dedicati al grande ex capitano hanno sottolineato quanto fosse attesa la sua presenza, assente per motivi di tensione con la società.

La formazione iniziale del Milan fa discutere: Theo Hernandez, reduce da un periodo opaco, è rimasto in panchina, sostituito dal giovane Jimenez. Non è stato l’unico talento del Milan Futuro a scendere in campo: Liberali, astro nascente degli Azzurrini Under 19, ha trovato il suo spazio tra gli applausi del pubblico di San Siro. Fonseca, preoccupato dalle possibili ripartenze del Genoa, opta per un atteggiamento prudente in fase di non possesso, abbassando Chukwueze in fase difensiva, cambiando il modulo e andando quasi a formare una linea a cinque nei momenti più delicati.

Il primo tempo non offre grandi emozioni. Il ritmo blando e le poche occasioni iniziano a spazientire il pubblico di San Siro, che manifesta il proprio disappunto con fischi sonori. Fonseca, evidentemente insoddisfatto, decide di cambiare le carte in tavola all’intervallo, lanciando Morata al posto di Abraham per cercare maggiore incisività in attacco. Le telecamere riprendono il mister che nel tunnel sottolinea ancora una volta la pericolosità delle ripartenze: “Attenzione al contropiede, ferma, ferma, ferma”, lo sentiamo dire.

L’ingresso di Camarda e la spinta offensiva dei giovani, sotto gli occhi attendi di uno spettatore d’eccezione

Il momento clou della serata arriva al 62’, quando Liberali lascia il posto a Francesco Camarda, il talentuoso sedicenne rossonero. San Siro si alza in piedi per acclamarlo, intonando cori che strappano un sorriso al giovane attaccante. Camarda dimostra una maturità straordinaria, non solo sul piano tecnico ma anche mentale: dopo un errore di Chukwueze, è il primo a incoraggiarlo, mostrando leadership inaspettata per la sua età.

Tra le immagini catturate da Bordo Cam, una figura spicca in disparte: Mario Balotelli, seduto in panchina. L’ex attaccante del Milan osserva tutta la partita sperando di scendere in campo. Il numero 45 del Genoa, però, sarà solo un altro spettatore d’eccezione e guarderà la partita dalla panchina rossoblù.

Sostituzione di Cmarda per Liberali in Milan-Genoa (Fonte: X AC Milan)

Un finale teso: trasversa, proteste e cori contro la società, un Milan in crisi di identità

Il Milan spinge maggiormente nell’ultimo quarto d’ora, soprattutto con Morata che, dopo un paio di conclusioni, colpisce una traversa e lamenta un contatto in area giudicato non punibile dall’arbitro Guida. Morata non ci sta: “E’ rigore netto”. E va anche a lamentarsi con il quarto uomo, Zufferli. Attorno al 83′ l’atmosfera sugli spalti si fa elettrica, con cori sempre più ostili diretti alla dirigenza e all’allenatore: “Fischiate, andate avanti a fischiare”, si sente dagli spalti.

La nebbia di San Siro ha avvolto una serata che avrebbe dovuto essere trionfale e che si è trasformata in un incubo. Il pallido 0-0 lascia il Milan con un solo punto e tante polemiche. A fine partita, il capitano Leão, accovacciato a centrocampo, è diventato l’immagine simbolo di una squadra frustrata, mentre la Curva Sud intona “Ve ne andate o no”. La serata ha messo in evidenza non solo i limiti tattici del Milan, ma anche le difficoltà di una squadra che fatica a trovare una direzione chiara. Le celebrazioni iniziali non sono bastate a sollevare l’umore di una tifoseria esasperata, che vede l’Atalanta a quota 37 allontanarsi sempre di più in vetta. Con il futuro incerto e la pressione crescente, il Milan è chiamato a rispondere, sul campo e fuori, per evitare che questa stagione si trasformi in un’occasione persa.

Marta Franco

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