Pellegrini: “La Roma è casa mia, mai pensato di andare via. Montella futuro mister? Lo stimo tanto ma non decido io”
“Ranieri? La famosa chiacchierata prima della Lazio è durata in tutto due minuti, poi ci siamo abbracciati”
Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: “Sto bene, anche se era già qualche settimana che stavo così. Nel senso che si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene per tutti noi. E di questo ho parlato con il mister, anche se con lui non c’è neanche bisogno di parlare. Mi conosce bene, sotto alcuni aspetti ci assomigliamo e questo gli permette di capirmi. Lui è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno.
Claudio Ranieri? Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, quello di chi non si dice troppe cose. Per esempio, la famosa chiacchierata prima della Lazio è durata in tutto due minuti, poi ci siamo abbracciati. Era una cosa che sentivo: gli voglio bene, lo stimo come persona ancor prima che come allenatore. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Poi è normale che si possano incontrare delle difficoltà, ma con lui ora ci sembra tutto più giusto.
Dai fischi all’acclamazione? Di questo sono contento, ho vissuto un momento difficile. Se un tifoso mi fischia perché gioco male ci sta, ma se succede a inizio partita perché qualcuno crede che io abbia fatto cose che non ho fatto, questo un po’ mi dispiace. Ma va bene uguale, vado avanti lo stesso. Quando Ranieri è arrivato non ero triste ma arrabbiato, perché le cose non stavano andando bene. E siccome io alla Roma ci tengo, quella situazione mi faceva male. È come quando torni in famiglia e capisci che qualcosa non va. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato tolto a Budapest. Di certo lotteremo fino alla fine per provarci.
Ho capito quando non mi ha chiamato, sono uno obiettivo. Ci sta, si va avanti. Ma lui mi ha sempre fatto sentire dentro, rendendomi partecipe del progetto. Spalletti è un allenatore che ti migliora come giocatore e io sono contento di poterlo fare. Quando non giocavo mi ha detto di insistere, lavorare. E per me è importante farlo: allenarsi bene è un’opportunità, perché poi sai che quando il mister ti dà un’occasione puoi dimostrare di esserci. Cosa che è successa. No, mai pensato di andare via. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby. Qui un momento normale diventa bello, uno bello diventa meraviglioso e uno negativo diventa un disastro. Roma è questa, vive di passione. E io questa passione qui me la vivo al cento per cento.
Opzione Montella nel futuro? Sarebbe curioso, da piccolo facevo l’attaccante ed esultavo come lui, poi me lo sono ritrovato come allenatore nelle giovanili. Lo stimo tanto. Ma su queste cose non metto mai bocca, non decido io. Al contrario di ciò che si è detto in passato”.