In Serie A non ha sfondato, ma ha lasciato comunque il segno | Tre donne incinte di lui: più figli che gol
Sembrava un predestinato, e invece non ha lasciato il segno in Serie A. Fuori dal campo, però, si è dato molto da fare.
Alcuni calciatori, pur non avendo raggiunto risultati straordinari in campo, hanno lasciato un segno indelebile fuori dal terreno di gioco. Le loro azioni, legate a cause sociali, beneficenza o impegno politico, li hanno resi figure di riferimento ben oltre il mondo dello sport.
Giocatori come Marcus Rashford hanno dimostrato come il calcio possa essere un potente strumento di cambiamento. Rashford si è battuto per la lotta alla povertà infantile nel Regno Unito, influenzando persino politiche governative.
George Weah, primo calciatore a diventare presidente di una nazione (Liberia), è un esempio emblematico di come un atleta possa influenzare profondamente la politica e la società.
Eppure, alcuni calciatori non raggiungono molti risultati sul campo, come alcuni che hanno preferito essere ricordati per gesta tutt’altro che positive.
Il talento incompreso
Questo giocatore nel 1998 faceva sognare gli appassionati di calcio. Con l’Emelec, l’attaccante ecuadoriano realizzò 43 gol in 36 partite, diventando il miglior marcatore di campionato al mondo in quell’anno. Un talento straordinario che attirò l’attenzione di Luciano Gaucci, sempre pronto a scommettere su giocatori particolari, portandolo al Perugia.
Tuttavia, il suo carattere eccentrico e imprevedibile emerse fin da subito. Per dare un’idea, invece del nome, sulla maglia volle scrivere semplicemente “Nine”, il numero 9 in inglese. In campo, pur segnando contro giganti come Juventus e Inter, si fermò a soli 4 gol complessivi. Nonostante le aspettative, la sua avventura italiana fu breve e poco incisiva, lasciando un’ombra sulle sue straordinarie qualità tecniche. Kaviedes aveva le carte in regola per diventare un ottimo calciatore.
Tra follia e leggende
Ma la vera storia di Kaviedes non si scrive solo sul campo. Nei sei mesi trascorsi in Italia, fu coinvolto in vicende personali che lo resero celebre per motivi ben lontani dal calcio. Tre donne diverse, durante la sua parentesi al Perugia, gli attribuirono la paternità dei loro figli. Una vita fuori dagli schemi che spesso ha oscurato il suo talento sportivo.
Oggi Kaviedes, a 45 anni, continua a giocare in Ecuador, anche se in campionati di minore rilevanza. La sua carriera è stata un’altalena di alti e bassi, fatta di record, scandali e aneddoti indimenticabili. Resta un personaggio unico, capace di far parlare di sé sia per le sue prodezze sul campo che per il caos che sembrava inseparabile dalla sua vita.