Vuoi andartene? Devi darci questi soldi | Bufera nel calcio italiano: ricattato dalla società
Questa richiesta strana e particolare ha creato una bufera nel mondo del calcio. E’ un ricatto vero e proprio da parte della società.
Nel mondo del calcio, alcuni giocatori sono stati così determinati a cambiare squadra o a liberarsi da un contratto che hanno deciso di pagare di tasca propria.
Non è una scelta comune, ma in alcuni casi, la passione o la voglia di rimettersi in gioco prevale su tutto, persino sul portafoglio. Alcuni calciatori sono più determinati che mai.
Un esempio noto è quello di Lionel Messi, che al termine del suo contratto con il Barcellona si era offerto di ridursi lo stipendio del 50% per restare, ma alla fine ha dovuto lasciare per questioni legate al fair play finanziario.
In alcuni casi, i giocatori hanno addirittura pagato la propria clausola rescissoria. Un esempio è quello di Neymar, che per trasferirsi al Paris Saint-Germain dal Barcellona ha sborsato ben 222 milioni di euro, tecnicamente forniti dal club francese, ma pagati direttamente dal giocatore per aggirare alcune regole contrattuali.
Una domanda che fa riflettere
Quando si parla di trasferimenti nel calcio, spesso si immagina qualcosa di esclusivo per il professionismo, ma anche nei dilettanti ci sono situazioni che lasciano perplessi. La storia che vogliamo raccontare parte da una semplice domanda: è corretto che una società chieda soldi a un calciatore per completare il suo trasferimento? Questo quesito, inviato alla redazione di Tuttocampo, ha acceso una discussione interessante.
Dietro le quinte di un trasferimento ci sono procedure e regole precise, come spiegato dall’Agente Sportivo Olimpio Ciccone, esperto in diritto sportivo e contrattualistica. L’obiettivo è quello di rispondere a domande pratiche e curiosità che riguardano sia il calcio dilettantistico che quello professionistico. E in questo caso specifico, la questione tocca un aspetto fondamentale: la trasparenza.
La risposta dell’esperto
Il caso è chiaro: un calciatore racconta che la sua ex società gli ha chiesto 100 euro per coprire le spese del trasferimento, come le visite mediche e il tesseramento. Ma secondo l’Agente Sportivo Ciccone, questo tipo di richiesta è del tutto irregolare. “In nessun caso deve essere il calciatore a sostenere i costi amministrativi del trasferimento”, spiega Ciccone. I regolamenti stabiliscono che tali spese siano gestite attraverso un portafoglio tesseramenti, disponibile per ogni società all’interno del portale ufficiale, e che queste procedure siano totalmente a carico del club.
Il codice di giustizia sportiva è molto chiaro: comportamenti del genere violano i principi di lealtà, correttezza e probità, fondamentali per tutto l’ordinamento sportivo. Le recenti sentenze del Tribunale Federale hanno ribadito che simili richieste non sono solo irregolari, ma possono portare a sanzioni gravi per le società coinvolte, come inibizioni e ammende. Quindi, per rispondere al calciatore in questione: no, non è corretto. E per chi si trovi in una situazione simile, è importante sapere che esistono strumenti per tutelarsi e garantire il rispetto delle regole.