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Conceição – Fonseca: opposti ma simili. Sergio sta combattendo la stessa “battaglia” del suo predecessore

Conceição e Fonseca, due allenatori che finora sono stati dipinti come polarmente opposti. Ma è davvero così?

Era il 30 dicembre 2024 quando Paulo Fonseca, al termine di Milan – Roma, terminata 1-1, veniva sollevato dall’incarico di tecnico dei rossoneri. Scelte di formazione sbagliate, cattiva gestione dello spogliatoio, stile di comunicazione errato… Queste solo alcune delle critiche che gli erano state mosse, e complice un Milan ben lontano dai primi 4 posti della classifica, nonché una clausola che ha evitato alla società di sborsargli lo stipendio per ulteriori 2 stagioni, il tecnico portoghese ha pagato con l’allontanamento.

Sicuramente ha pesato la gestione dei giocatori migliori della squadra, come Leão (messo molte volte in panchina) e Theo Hernández (escluso ancora più spesso), nonché le reazioni proprio di questi due nei confronti di Fonseca, come a delegittimare la sua autorità, il caos su chi dovesse battere i calci di rigore… E un Paulo che in generale ha spesso mandato frecciatine ai suoi riguardo all’atteggiamento.

Al suo posto è stato scelto il connazionale Sergio Conceição. Pronti, via, sembra cambiare tutto. Il nuovo allenatore debutta in Supercoppa, dove vince la semifinale contro la Juventus e poi anche il derby in finale contro l’Inter. Sembra essere cambiato tutto: uno stile di comunicazione schietto, diretto e atto a far capire che i giocatori dovranno stare nelle partite con la testa giusta, ma senza attacchi frontali. I risultati sembrano preannunciare un netto cambio di rotta anche in campionato, ma… l’11 gennaio il Milan pareggia 1-1 con il Cagliari. Pareggio che non sembra intaccare quelle ottime premesse citate poco fa, anche vista la vittoria in rimonta tre giorni dopo nel recupero con il Como.

Poi arriva però anche la sconfitta per 2-0 contro la Juventus di Thiago Motta, e le parole del tecnico rossonero riguardo alla poca fame dei suoi calciatori. Dunque, siamo sicuri che i due tecnici siano così diversi?

Fonseca e la prova del cambio di mentalità: alla lunga Theo ne avrebbe beneficiato?

Infatti, a mio modo di vedere Fonseca ha provato in ogni modo a suscitare un cambio di mentalità in uno spogliatoio composto da giocatori incostanti, cercando di stimolarli e reinserirli con una testa diversa. A mio parere Leão ha beneficiato di questa gestione, e chissà, forse alla lunga lo avrebbe fatto anche Theo.

Un’obiezione potrebbe essere: “con Pioli la squadra rendeva!”. Sì, vero, ma quanti punti ha fatto al massimo Pioli? 86, nell’anno dello Scudetto. Cifra più bassa dalla stagione 2019-2020 quando vinse la Juve di Sarri con 83. Dal 2020-21, in nessun’altra occasione questa quota sarebbe stata sufficiente per conquistare il tricolore. Voglio dire che Pioli non abbia fatto bene al Milan? No, tutto il contrario. È riuscito a far rendere al massimo la rosa, forte (negli ultimi anni) ma incostante, che aveva, “motivando Theo tutti i giorni“, come lui stesso ha ammesso poco fa in un’intervista, e con una comunicazione molto “dolce” alla stampa nei confronti dei suoi. E questo è sicuramente un modo per ottenere il massimo da una rosa con quei caratteri, ma al contempo non permette mai di fare quel salto di qualità decisivo che i tifosi chiedevano e volevano quando hanno spinto per “Pioli out”. Ora, per cambiare le cose sarebbe stato necessario affrontare la questione di petto: per questo i tifosi chiedevano Antonio Conte. Quest’ultimo avrebbe però avuto anche la credibilità per imporre nuove regole a giocatori comunque affermati. E invece è stato scelto Fonseca, che questo lavoro ha cercato di farlo anche a Roma, ma con uno spogliatoio forse più “umile”.

Paulo Fonseca in sala stampa (AC Milan Foto) – www.goalist.it

Fonseca ha fatto di tutto per tentare il salto di qualità. Poi la scelta di Conceição…

Ma insomma, dove voglio arrivare? Il punto è che Fonseca ha provato a cambiare radicalmente le cose, anche andando allo scontro con i suoi giocatori più forti, per tentare il conclamato salto di qualità, ma non ha avuto il sostegno necessario a completare la sua opera. Certo, i suoi risultati sono stati insufficienti, ma forse con un rinnovato sostegno, anche alla luce di un gioco molto gradevole e propositivo e di successi chiave come quello contro il Real Madrid, alla lunga avrebbe potuto davvero rivoluzionare questo Milan.

Tuttavia, è stato scelto Conceição, con l’auspicio che almeno a lui questa possibilità venga data. A mio modo di vedere quest’ultimo sta combattendo la stessa “battaglia” del suo predecessore, cercando di instillare quella “fame” di cui ha parlato nei suoi giocatori, con una comunicazione più comprensibile, esplicita e gradevole, ma coincidente nei fini e da poco anche nella sostanza, e con un gioco nettamente meno propositivo e dominante (unica cosa sulla quale i due allenatori sono davvero agli antipodi). Chi riuscirà a far meglio? Se la società lo sosterrà probabilmente sarà Conceição, ma non dimentichiamoci delle fondamenta costruite da Paulo Fonseca.

 

Luca Pacella

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