Troppe partite, il calcio italiano si scaglia contro la Fifa | Stravolti i calendari

Gianni Infantino nel 2024 (Wikipedia Gabe Amo)

Gianni Infantino nel 2024 (Wikipedia Gabe Amo FOTO) - goalist.it

Le partite incominciano ad essere troppe, e il calcio italiano è in rotta di collisione con la Fifa. Cosa accadrà ora?

Il calendario del calcio moderno è diventato un vero rompicapo, con campionato, coppe europee, coppe nazionali e partite internazionali che spesso si accavallano.

Le squadre si ritrovano a giocare ogni tre giorni, senza quasi il tempo di allenarsi, mentre i tifosi cercano di destreggiarsi tra orari e giorni improbabili per seguire la propria squadra.

Questo ritmo frenetico crea problemi non solo ai giocatori, che rischiano infortuni per il sovraccarico fisico, ma anche agli allenatori, costretti a fare rotazioni forzate e a gestire rose stremate. 

Anche i tifosi non sono immuni da questi incroci. A volte due competizioni finiscono per sovrapporsi, costringendo gli appassionati a scegliere quale partita guardare o seguire.

Il calendario infinito e le sue conseguenze

Negli ultimi anni, il calendario calcistico è diventato un vero rompicapo. Tra campionati, coppe nazionali, competizioni europee e impegni con le nazionali, i giocatori sembrano sempre più schiacciati da un carico di lavoro insostenibile. Umberto Calcagno, presidente dell’AIC, ha recentemente sollevato la questione ai microfoni di Radio Rai GR Parlamento, evidenziando quanto queste partite extra, come la Supercoppa, pesino sulle gambe e sulla testa degli atleti.

E non è solo una questione fisica. Dopo cinquanta partite stagionali è difficile mantenere la stessa intensità e qualità di gioco. Infortuni e cali di prestazione diventano inevitabili, e lo spettacolo ne risente. Allenatori e staff tecnici stanno cercando di trovare soluzioni, ma è chiaro che serve un cambiamento più ampio. Come ha sottolineato Calcagno, preservare la salute dei giocatori significa anche salvaguardare il calcio stesso. Infantino sicuramente farà qualcosa in merito.

Gianni Infantino durante una cerimonia (Wikipedia Администрация Президента России)
Gianni Infantino durante una cerimonia (Wikipedia Администрация Президента России FOTO) – goalist.it

Come potrebbero cambiare le cose

La vera novità è che, finalmente, sembra esserci uno spiraglio di dialogo. Calcagno ha confermato che c’è un primo contatto con la FIFA per affrontare il problema. Certo, è solo un inizio, ma potrebbe segnare una svolta importante. L’idea è quella di trovare un punto d’incontro, magari con il supporto dell’Unione Europea, per ridistribuire meglio le risorse e alleggerire il calendario.

Un esempio positivo, secondo Calcagno, è il Napoli. Con meno impegni settimanali, la squadra ha potuto concentrarsi sugli allenamenti e preparare le partite con maggiore cura. Questo dimostra che una gestione più razionale del calendario potrebbe portare benefici sia ai club che al calcio in generale. Ora resta da vedere se questa “interlocuzione” con la FIFA si trasformerà in qualcosa di concreto, perché il calcio ha bisogno di respirare, e presto.