Gervinho e quel trasferimento saltato per le sue pretese | Una su tutte era assurda

Gervinho nel 2014 (Wikipedia Danilo Borges)

Gervinho nel 2014 (Wikipedia Danilo Borges FOTO) - goalist.it

Quel trasferimento saltato lo ricordano tutti a Roma. Tutti pensavano scherzasse, ma le pretese erano assurde. 

I trasferimenti nel calcio sono sempre un mix di trattative, aspettative e decisioni improvvise. A volte, tutto sembra andare per il meglio, ma poi una richiesta fuori misura da parte di un calciatore manda tutto all’aria.

Che si tratti di uno stipendio troppo alto o di bonus particolari, non sono pochi i casi in cui questi dettagli bloccano accordi già quasi fatti.

Uno degli esempi più comuni è quello dei calciatori che pretendono salari stellari, ben oltre il tetto che il club è disposto a pagare.

A volte, invece, sono i dettagli contrattuali a far naufragare un trasferimento. Clausole legate ai bonus per gol, presenze o risultati possono diventare veri e propri ostacoli.

Trasferimenti saltati

I mancati trasferimenti nel calcio regalano spesso storie più affascinanti delle trattative andate a buon fine. Aly Cissokho ne è un esempio perfetto: nel 2009 il Milan lo aveva praticamente preso, ma lo staff medico fece un’obiezione surreale. Secondo i dottori, la sua dentatura non era “idonea al calcio”. Ora, immaginatevi un giocatore fermato non per un infortunio, ma per i denti! Questo episodio, unico nel suo genere, ha segnato l’immaginario della Serie A e continua a far sorridere.

E poi c’è il caso di Luis Figo, che nel 1994 da giovane promessa era in contatto con per ben due squadre italiane: Juventus e Parma. Il risultato? Non giocò per nessuna delle due. O ancora, Claudio Taffarel, che nel 2003 era a un passo dall’Empoli, ma un guasto all’auto lo convinse che fosse un segno divino per abbandonare l’idea. Tra i motivi più stravaganti troviamo anche l’aneddoto su Manolas, che nel 2017 rifiutò lo Zenit perché temeva che il rublo si svalutasse rispetto all’euro. Una decisione che dimostra quanto le trattative non siano mai solo questione di pallone, come nel caso di Gervinho.

Gervinho con la amglia della Roma (Wikipedia romazone)
Gervinho con la amglia della Roma (Wikipedia romazone FOTO) – goalist.it

Gervinho e le richieste da star hollywoodiana

Tra le storie più incredibili spicca quella di Gervinho e la sua mancata firma con l’Al-Jazira nel 2015. L’accordo sembrava fatto: 12-13 milioni per il cartellino, un contratto quadriennale con un ingaggio da 4,5 milioni annui. Ma l’attaccante ivoriano trasformò la trattativa in un caos con richieste che avrebbero fatto impallidire una star di Hollywood. Tra queste, una casa di lusso, un autista personale, un elicottero privato sempre a disposizione e una spiaggia esclusiva. Come se non bastasse, pretendeva che alcuni membri del suo entourage venissero stipendiati dal club e un numero indefinito di biglietti per la Costa d’Avorio.

Alla fine, l’Al-Jazira si tirò indietro, lasciando Gervinho e le sue pretese nel cassetto delle trattative mai concluse. Questo episodio, raccontato da Tackleromantico, è la dimostrazione di quanto a volte i calciatori possano spingersi oltre, trasformando un semplice contratto in una lista di capricci.