Valentino Rossi spiato, la confessione ai microfoni | “Mi hanno fatto una bastardata”
Valentino Rossi lo ha confessato, quello che è accaduto lo ha segnato molto. Questo “scherzo” gli è costato caro.
Negli sport di alto livello, la competizione non si gioca solo in pista o sul campo, ma anche dietro le quinte, dove l’analisi e lo studio degli avversari sono una parte fondamentale.
Tuttavia, in alcuni casi si arriva a episodi estremi, come vere e proprie attività di spionaggio per carpire informazioni segrete. E questo non è estraneo nemmeno al mondo della MotoGP.
I piloti della MotoGP, ad esempio, possono essere osservati da vicino non solo per le loro performance in gara, ma anche per i loro metodi di allenamento, la configurazione delle moto o persino le strategie che adottano nei test privati.
Anche in altri sport si verificano casi simili. Nel calcio, per esempio, alcune squadre sono state accusate di spiare gli allenamenti degli avversari per anticiparne le mosse in partita. Lo stesso vale per la Formula 1, dove l’acquisizione di progetti tecnici o dati telemetrici degli avversari è diventata una questione di sicurezza per le squadre.
Una rivalità accesa
La stagione 2004 di MotoGP si stava avviando verso la conclusione, e la tensione tra Valentino Rossi e Sete Gibernau era alle stelle. Mancavano solo quattro gare alla fine, e Rossi era in testa alla classifica con 229 punti, seguito da Gibernau con 190. Il Gran Premio del Qatar, alla sua prima edizione, diventò il teatro di uno degli episodi più discussi nella storia delle corse motociclistiche.
Durante le qualifiche, Carlos Checa ottenne la pole position, seguito da Gibernau e Alex Barros, mentre Rossi registrò solo l’ottavo tempo. Tuttavia, la situazione prese una piega inaspettata quando, a poche ore dalla gara, arrivò una penalizzazione pesante per il campione italiano. Valentino venne retrocesso in fondo alla griglia di partenza per una questione apparentemente banale, ma con un impatto devastante sulla gara.
Cos’è successo
Secondo quanto riportato da La Staccata, alcuni meccanici di Rossi, guidati dal capo tecnico Jeremy Burgess, avevano utilizzato scopetta e paletta per pulire la casella di partenza del loro pilota, rimuovendo la sabbia che poteva compromettere la trazione. Gibernau e il suo team notarono l’accaduto e presentarono reclamo ai commissari, che decisero di penalizzare Rossi retrocedendolo in ultima posizione. “Mi hanno fatto una bastardata”, disse Rossi dopo la gara, accusando il rivale di aver giocato sporco e di non saper vincere in modo leale.
La gara finì con la vittoria di Gibernau, mentre Rossi, nonostante una rimonta incredibile, arrivò quarto dopo essere caduto e feritosi al mignolo. Fu l’episodio che spezzò definitivamente l’amicizia tra i due. Come dichiarò lo stesso Valentino: “Non ce la fanno a battermi in pista, così fanno i bambini e corrono a fare la spia”. Un episodio che resta nella memoria, non tanto per il risultato sportivo, ma per il carico di tensioni e polemiche che lo accompagnarono.