Schumacher, l’ex compagno si fa scappare una critica assurda | “Rompeva le p…”

Schumacher prima di una gara (Depositphotos FOTO) - goalist.it
L’ex compagno pronuncia una frase impensabile, rivolta proprio a lui. Ma cos’è successo? la critica è assurda!
La Formula 1 non è solo velocità e tecnica, ma anche un bel po’ di personalità forti che spesso si scontrano, dentro e fuori la pista. I piloti, si sa, non sono tipi tranquilli e quando c’è competizione, qualche scintilla è inevitabile.
Prendi Ayrton Senna e Alain Prost. La loro rivalità è leggendaria, con sorpassi al limite e qualche “sportellata” di troppo. Non si sopportavano proprio, e le tensioni tra di loro sono diventate iconiche quanto le loro vittorie.
Poi c’è stato Sebastian Vettel ai tempi della Red Bull, famoso per il suo “Multi-21” a Webber, ignorando gli ordini di scuderia per prendersi la vittoria. Mark Webber non l’ha presa benissimo, e da lì in poi i due hanno avuto un rapporto piuttosto… freddo.
E come non citare Fernando Alonso e Lewis Hamilton ai tempi della McLaren? Il rookie Hamilton osò mettere in difficoltà il già campione Alonso, creando un clima teso che portò a litigi e scontri interni.
Un perfezionista?
Nel mondo della Formula 1 ci sono piloti che vanno forte, e poi ci sono quelli che fanno della perfezione una vera e propria ossessione. Gente che non si accontenta mai, che vuole ogni dettaglio sotto controllo. E non parliamo solo della macchina, ma proprio di tutto: la preparazione, la strategia, persino il modo in cui si allacciano il casco.
Sebastian Vettel una volta raccontò di quando, da ragazzino, vide sfrecciare una Benetton gialla ad Hockenheim. Era lui, il protagonista di questa storia. Vettel rimase colpito non tanto dalla velocità, quanto dal fatto che ogni cosa in quella macchina sembrava al suo posto. Non c’era un dettaglio fuori posto. Nico Rosberg, che lo conosceva bene, disse che per lui ogni singolo aspetto doveva essere perfetto. Schumacher è una persona straordinaria!

Una grande personalità
E poi c’è quel ricordo di Felipe Massa, che fa sorridere ma spiega tutto. “Quando ero bambino, c’era un ragazzino tedesco che rompeva le palle ad Ayrton” (dnaf1 profilo Instagram), disse Massa ridendo. Era un modo affettuoso per raccontare di come questo giovane pilota non avesse paura di confrontarsi con i grandi, di mettersi in mezzo e di far sentire la sua presenza. Quel ragazzino, ovviamente, era Michael Schumacher.
Jarno Trulli, invece, non ha dubbi: “È e sarà sempre il simbolo della Ferrari”. E come dargli torto? Schumi non era solo un campione per i numeri o per i titoli vinti, era uno che sapeva come lasciare il segno, sia in pista che fuori. Sì, magari a volte “rompeva le p…”, come diceva Massa, ma era proprio quella determinazione a renderlo unico. Un perfezionista, un simbolo, una leggenda.