Milan, Sottil: “Rossonero fin da bambino. Ringrazio la Fiorentina. Voglio dimostrare di poter restare qua”

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Sottil (AC Milan) - www.goalist.it

“Posizione preferita? Esterno a destra o a sinistra, non ci sono problemi. Debutto a San Siro? Lo sognavo da piccolo”

Riccardo Sottil, è un nuovo giocatore del Milan, ecco le sue prime parole in conferenza stampa: “Per prima cosa, volevo ringraziare la Fiorentina, il presidente Commisso, il direttore Pradé e Raffaele Palladino, perché mi hanno permesso di prendere questo treno molto importante per me. Voglio ringraziare anche l’ad Furlani, Ibrahimovic e Moncada per aver creduto in me. Avevo un debole per Pato, Zlatan non lo cito neanche perché quando c’era lui, con Pato e Dinho… Sono cresciuto con quel Milan. È una passione che ho sin da quando sono bambino. Quando sei al Milan, in un club così, l’aspettativa è quella di vincere. Io sono qui per mettermi a disposizione di compagni e mister e voglio dimostrare di poter rimanere qua. Quando arrivi, capisci la grandezza del club in tutti i suoi dettagli, dentro e fuori dal campo. Vieni in un club con giocatori fortissimi e quando arrivi qua ti metti in competizione e maturi e migliori sotto tutti gli aspetti. Con il mister ho parlato velocemente, mi ha chiesto come stessi fisicamente, ma io sono a disposizione sua e lui saprà quando e dove mettermi, sono pronto a giocare. La mia posizione preferita? Ho ricoperto più ruoli in attacco, prevalentemente esterno destro e sinistro. Se ci sarà bisogno di giocare a destra, giocherò lì così come se dovrò giocare a sinistra, giocherò lì. Non ci sono problemi”.

“Leao è un giocatore fortissimo, da uno così impari tantissimo. Ha un talento enorme e devi cercare di rubare con gli occhi i suoi movimenti, i suoi pezzi, il modo in cui si muove. Lui è un campione e ha fatto una stagione clamorosa quando il Milan ha vinto lo scudetto. Walker? Lui è un campione, ha vinto tutto e se vedi lui che arriva al campo e va subito in palestra a lavorare, allora anche tu devi farlo. Ti rendi conto di quanto lavoro c’è dietro per essere un campione. Il debutto? Ho provato una grande emozione, perché quando San Siro urla il tuo nome, ti dà una grande carica. Lo sognavo da piccolo e voglio fare il massimo per questa maglia e questa tifoseria. Quando entri a Milanello, senti la storia e quello che hanno vinto. Vedi foto di campioni, di palloni d’oro, di festeggiamenti di scudetti e Champions League. Quando giochi a calcio, sono questi campioni che ti danno quel fuoco dentro. Sono veramente molto, molto felice”.