Simone Inzaghi: è davvero un top? Pregi, difetti e un paragone pesante…

Simone Inzaghi

Simone Inzaghi (Inter Foto) - www.goalist.it

L’allenatore nerazzurro vanta molti pregi e altrettanti difetti. Cosa prevale e a chi assomiglia?

Simone Inzaghi: un allenatore che divide l’opinione. Per alcuni, un top manager che sta facendo le fortune dell’Inter, per altri un tecnico sopravvalutato, con problemi di comunicazione e mentalità. Ma qual è la verità?

Il percorso alla Lazio

Inzaghi ha il crisma del predestinato. Viene infatti chiamato sulla panchina della sua Lazio il 3 aprile 2016, dopo l’esonero di Stefano Pioli. A fine stagione sembra che il suo destino sia quello di tornare ad allenare la Primavera, ma le dimissioni del neo allenatore Marcelo Bielsa gli permettono di ritornare subito in sella.

Da quel momento, Inzaghi allenerà la Lazio per 5 anni, conquistando una Coppa Italia e due Supercoppe, con una qualificazione in Champions nel 2019-2020, dopo essere andato vicino a vincere il campionato.

Tutto questo con una squadra che spesso era mancante di alternative e vendeva i pezzi migliori, sostituendoli con nomi non altrettanto altisonanti.

Eppure Simone ha saputo valorizzare il patrimonio tecnico della Lazio, permettendo di schierare tanta qualità contemporaneamente in campo, ad esempio trasformando Luis Alberto in mezz’ala.

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Rome, Italy, April 02, 2022, italian soccer Serie A match
SS Lazio vs US Sassuolo
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Luis Alberto of SS LAZIO gestures during the Serie A match between SS Lazio and US Sassuolo at Stadio Olimpico on April 2, 2022 in Rome, Italy.
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Tante luci, ma anche ombre: la Lazio spesso traballava difensivamente (forse anche per i nomi dei componenti del reparto arretrato), ma sembrava anche non riuscire a fare il salto di qualità a livello mentale.

Gli anni all’Inter

Nell’estate del 2021 Inzaghi riceve la chiamata dell’Inter, che lo chiama a proseguire lo straordinario lavoro di Antonio Conte, reduce da una finale europea con un secondo posto e uno Scudetto.

Nel 21/22 si gioca il campionato con il Milan di Pioli, e lo perde all’ultimo per 2 punti (tuttavia la quota scudetto quell’anno è 86), e molti gli attribuiscono colpe soprattutto per l’aver schierato il secondo portiere Radu nel recupero contro il Bologna, vista l’importanza della partita e l’effettiva prestazione del giocatore.

Come se a livello di testa Simone avesse mandato il messaggio che quella partita fosse già stata vinta prima di giocarla. Nel mentre, ogni volta che riceve qualche critica, come fatto alla Lazio, ricorda tutte le cose positive raggiunte. Anche con l’Inter infatti vince Coppa Italia e Supercoppa. Eppure sembra quasi più un difendere la propria posizione che un fare il bene della propria squadra.

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Udine, Italy, May 01, 2022, italian soccer Serie A match
Udinese Calcio vs Inter – FC Internazionale
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Inter’s Head Coach Simone Inzaghi portrait
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L’annata successiva, la 22/23, l’Inter in campionato non può che arrendersi all’anno d’oro del Napoli di Spalletti, che però le chiude molti, troppi punti sopra. Tuttavia, in Champions il percorso è da sogno, con la squadra che arriva addirittura in finale e se la gioca fino all’ultimo contro il Manchester City di Guardiola.

Va anche detto che nei due anni con Inzaghi in panchina l’Inter ha problemi finanziari, ed è spesso costretta a vendere pezzi pregiati e sostituirli con giocatori di caratura inferiore. Simone riesce a valorizzarli e a tenere alto il valore della squadra.

Tuttavia, i tifosi vogliono il salto di qualità, che arriva nel 23/24. La finale di Champions dell’anno prima ha dato consapevolezza a giocatori e allenatore, e sembra che finalmente sia cambiata anche la mentalità. Il tecnico sembra accettare le critiche stando meno sulla difensiva, non toglie più qualsiasi calciatore appena viene ammonito… E sembra puntare più in alto. E i giocatori sembrano più costanti e concentrati verso la conquista del campionato, che avviene.

Dunque, Inzaghi ce l’ha fatta: ha vinto lo Scudetto, in maniera estremamente convincente. È il momento in cui i critici si fanno meno sentire.

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Rome, Italy, May 24, 2023, Italian football Coppa Italia match
Final – ACF Fiorentina vs Inter – FC Internazionale
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teven Zhang Chairman of FC Internazionale and Simone Inzaghi Head coach of FC Internazionale pose with the trophy following the 2-1 victory in the Coppa Italia Final between ACF Fiorentina and FC Internazionale at Stadio Olimpico on May 24, 2023 in Rome, Italy. Credit: Tiziano Ballabio
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E veniamo alla stagione in corso. L’Inter si sta giocando il campionato punto a punto con il Napoli di Conte, e ha chiuso la League Phase della prima Super Champions al quarto posto, a – 2 dal Liverpool primo. Unica italiana a non dover passare per i playoff.

Il giudizio oggi

La maggior parte degli interisti ormai sta pienamente con Inzaghi, anche se alcuni continuano a credere che con un altro tecnico si potrebbe fare un salto di qualità ulteriore, data la superiorità sulla carta della rosa nerazzurra rispetto al Napoli.
Ma tiriamo finalmente le somme. Inzaghi è o non è un top? A mio modo di vedere, non possiamo avere una risposta che non sia soggettiva.

Tatticamente Simone ha dimostrato di poter far stare insieme tanti giocatori di qualità, nella fattispecie a centrocampo, arretrandone anche il raggio d’azione (Luis Alberto, Mkhitaryan, Calhanoglu…) senza perdere troppo in equilibrio difensivo (ne è prova la passata stagione). E questa caratteristica lo accomuna a un certo Pep Guardiola, che, annata corrente a parte, è sempre stato in grado di far coesistere a centrocampo De Bruyne, Bernardo Silva, ecc.

Fonte Foto: Profilo Instagram Guardiola

Ha anche saputo tenere in alto Lazio e Inter nonostante un flusso continuo di giocatori in uscita ed entrata, e vinto molti trofei minori.

Dall’altra parte Inzaghi sembra non riuscire mai a fare quel salto di qualità definitivo che lo proietterebbe nella stratosfera. Lo dimostra il campionato di quest’anno, non dominato nonostante finalmente in estate l’Inter non sia stata costretta a vendere. Inoltre, alcune decisioni, dichiarazioni ecc. sembrano decisamente troppo remissive, togliendo forse forza alla squadra. Sembra, insomma, che ci si accontenti di quanto fatto.

La provocazione finale: Inzaghi come un grande del calcio mondiale?

Dopo questa lunga analisi, è tempo di lanciare una provocazione. Non è che forse si tratta di un problema culturale? Nel senso che noi in Italia siamo portati a credere vincenti allenatori che si esprimono in un certo modo, fanno un certo tipo di gioco… E non appena le cose vanno male, se il tecnico rispetta questi canoni viene preso meno di mira. Se invece non li rispetta, le critiche si fanno più pesanti.

L’esempio che faccio è di quelli ambiziosi, ma realistici. Ricordate un allenatore che, tantissimi anni fa, fece molto male alla Juventus? Si trattava di un certo Carlo Ancelotti. Un allenatore che non è certo un sergente di ferro come piace a noi, e magari per questo può essere visto dalla nostra cultura calcistica come un “debole”. Beh, in un contesto differente (il Milan dei tempi d’oro prima, l’estero poi soprattutto con il Real) è diventato uno dei migliori allenatori della storia.

Ancelotti
Ancelotti (Instagram Ancelotti Foto) – www.goalist.it

Ho sempre pensato che uno come Ancelotti nella Serie A di oggi, anche al picco della carriera, non sarebbe adatto, quantomeno non per una squadra che non sia la più forte. Il suo passaggio al Napoli vi dice qualcosa? Eppure, è Carlo Ancelotti.

E dunque la mia provocazione è questa: e se stessimo tutti quanti sottovalutando Simone Inzaghi? Se valesse tanto quanto Carlo? Probabilmente la risposta la avremo in futuro, quando (o se) arriverà per lui la chiamata di una big estera…