Bomba Napoli: arriva il licenziamento in diretta | Costa caro l’attacco al collega

Alcuni giocatori del Napoli (Depositphotos)

Alcuni giocatori del Napoli (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Purtroppo, la notizia ha fatto il giro d’Italia. Il licenziamento arriva in diretta, e il retroscena è alquanto strano e particolare.

I licenziamenti in diretta nel mondo del calcio sono diventati sempre più frequenti, specialmente con l’uso dei social e dei media. Allenatori e dirigenti vengono sollevati dall’incarico in modi sempre più bruschi, spesso senza preavviso.

Uno dei casi più clamorosi è stato quello di Thomas Tuchel al PSG, esonerato nel 2020 la sera della vigilia di Natale, mentre un altro esempio è Claudio Ranieri, informato del suo licenziamento dal Leicester via email dopo aver vinto la Premier League pochi mesi prima.

Anche i giocatori non sono immuni: a volte scoprono di essere stati messi fuori squadra direttamente dai giornali o dai post sui social dei club. 

L’uso brutale della comunicazione nei licenziamenti riflette la crescente impersonalità del calcio moderno. Le decisioni vengono prese in fretta, spesso senza il minimo tatto, lasciando i protagonisti a dover affrontare il proprio destino in modo umiliante e pubblico.

Il caos in diretta

Non capita tutti i giorni di vedere qualcuno perdere il lavoro in tempo reale, davanti a milioni di spettatori. E invece, ecco che succede: uno di quei momenti assurdi che ti fanno dubitare di aver capito bene. Michele Criscitiello, il direttore di Sportitalia, ha deciso di fare qualcosa di a dir poco teatrale, spezzando una carriera con una frase secca, senza filtri, proprio mentre le telecamere erano accese. Se fosse stato un film, avremmo pensato che fosse una trovata di sceneggiatura troppo forzata. Ma era tutto vero.

La scena si svolge in diretta, con i telespettatori increduli. Un botta e risposta acceso, parole che si fanno più dure e, alla fine, il colpo di scena: Licenziato! Boom. Ecco servito il licenziamento più pubblico che si possa immaginare. Il protagonista? Un giornalista che fino a un attimo prima era semplicemente lì per fare il suo lavoro. Ma chi era davvero e perché Criscitiello ha deciso di mandarlo via in modo così plateale? Per capirlo, bisogna fare un passo indietro.

Michele Criscitiello nel 2016 (Wikipedia Prugna FOTO))
Michele Criscitiello nel 2016 (Wikipedia Prugna FOTO) – goalist.it

Il licenziamento

Dietro a questa storia c’è Manuel Parlato, giornalista sportivo di lunga data e volto noto per chi segue il Napoli su Sportitalia. Lui non è uno qualsiasi: è un inviato di quelli che vivono il calcio con passione, uno che racconta il Napoli non solo con professionalità, ma anche con il cuore. Forse, però, quel cuore l’ha tradito in diretta. Tutto è iniziato con una gag su Okafor, attaccante del Milan. Una battuta che a Parlato proprio non è andata giù. E così, invece di lasciar correre, ha deciso di dire la sua. Un’uscita che, però, a Criscitiello non è piaciuta per niente, accusandolo di essere troppo di parte. E da lì, il gelo.

Il direttore non ha voluto sentire ragioni e ha chiuso la questione nel modo più drastico possibile: licenziandolo in diretta, senza neanche un attimo di esitazione. C’è chi ha visto in questa vicenda un chiaro esempio di quanto il giornalismo sportivo sia ormai diventato un mix esplosivo di spettacolo e polemica. Altri, invece, hanno preso le difese di Parlato, dicendo che aveva tutto il diritto di esprimere la sua opinione.