Orari improponibili: F1, scatta la protesta | Richiesta inoltrata alla FIA

Illustrazione del logo della F1 (Depositphotos)

Illustrazione del logo della F1 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Molti sono indignati per questi orari inumani ed improponibili. Non è concepibile, si cercheranno sicuramente delle soluzioni.

Gli orari nel mondo dello sport spesso sfidano ogni logica. Tra allenamenti all’alba, partite fissate a orari assurdi e trasferte massacranti, gli atleti si ritrovano a vivere in un fuso orario tutto loro, completamente slegato dalla normalità.

Nel calcio, ad esempio, non è raro vedere allenamenti fissati alle 7 del mattino o partite giocate a orari improbabili per favorire le TV, tipo le 14:00 in piena estate con 35 gradi. E poi ci sono i posticipi notturni, dove i giocatori finiscono la partita quasi a mezzanotte e il giorno dopo devono comunque allenarsi.

I piloti, invece, vivono una realtà ancora più estrema. I Gran Premi si svolgono in paesi con fusi orari diversi ogni settimana, costringendoli a continui adattamenti. E non parliamo delle gare in notturna, pensate più per lo spettacolo televisivo che per il benessere degli atleti.

Alla fine, tra business e audience, il benessere degli sportivi passa in secondo piano. Si adattano, certo, ma c’è da chiedersi fino a che punto sia giusto sacrificare la loro salute per inseguire ascolti e sponsor.

Una situazione (quasi) normale

La stagione 2025 della Formula 1 è già pronta e, guardando il calendario, almeno alcune date sembrano avere un senso. Ci sono quei classici orari europei che ormai sono una certezza per i tifosi: Imola, Monaco, Red Bull Ring, Spa, Monza, Zandvoort… tutte gare che si correranno nel primo pomeriggio, attorno alle 15:00, giusto in tempo per il caffè post-pranzo e senza dover fare acrobazie con la sveglia. Silverstone ha deciso di spostarsi leggermente alle 16:00, ma nulla di traumatico.

Anche alcune tappe extraeuropee hanno mantenuto un orario relativamente accessibile: Montreal alle 20:00 non è un dramma, Austin e Messico correranno alle 21:00, che è comunque gestibile per chi ama la Formula 1 senza dover stravolgere i propri ritmi. E poi c’è Interlagos alle 18:00, perfetto per una domenica sera con la giusta dose di adrenalina. Insomma, almeno una parte del calendario ci permette di godercela senza sacrifici estremi.

Una bandiera della F1 (Depositphotos)
Una bandiera della F1 (Depositphotos FOTO) – goalist.it

Gli orari impossibili

Ma poi ci sono quelle gare che fanno venire voglia di riconsiderare le proprie scelte di vita. Parliamoci chiaro: svegliarsi alle 5 del mattino per vedere il Gran Premio di Albert Park il 16 marzo è roba per veri eroi.  E non è l’unica alba che ci aspetta: Las Vegas ci farà fare la stessa fine il 23 novembre, con semaforo verde sempre alle 5:00, così come quella in Australia. Peggio di una notte brava che finisce male.

Anche la trasferta asiatica non scherza: Shanghai parte alle 8:00, che tutto sommato è accettabile, ma Suzuka ci costringe a puntare la sveglia per le 7:00 il 6 aprile. E poi c’è il Qatar, che si correrà il 30 novembre alle 17:00: non proprio proibitivo, ma comunque scomodo per chi la domenica pomeriggio ha già impegni. Morale della favola? Se sei un tifoso italiano, preparati a qualche levataccia e, forse, a qualche caffè in più del solito. Ma in fondo, fa parte del gioco.