Il Torino e la Serie A: lascia tutto e realizza il suo sogno | Diventa tra gli attori più amati

Illustrazione del Logo del Torino (Depositphotos)

Illustrazione del Logo del Torino (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Ha giocato in Serie A ed è stato un campione, ma ad un certo punto lascia tutto per realizzare altri sogni. Un attore a tutto tondo!

Ci sono calciatori che, dopo una carriera sul campo, hanno deciso di cambiare completamente vita per inseguire altri sogni. Non tutti vogliono restare nel mondo del pallone: alcuni hanno trovato la loro strada in ambiti totalmente diversi.

Ad esempio, André Villas-Boas ha lasciato il calcio per dedicarsi ai rally, partecipando alla Dakar. Oppure Fabien Barthez, ex portiere della Francia, che dopo il ritiro ha inseguito la sua passione per le corse automobilistiche.

C’è anche Arjan de Zeeuw, ex difensore olandese, che ha scelto un percorso insolito diventando detective della polizia nei Paesi Bassi. E Tim Wiese, portiere tedesco, che ha tentato la carriera nel wrestling professionistico.

Queste storie dimostrano che il calcio può essere solo una parte della vita e che è possibile reinventarsi, anche dopo aver calcato i campi più prestigiosi.

Un uomo, tante vite

Raf Vallone è stato molte cose nel corso della sua vita. Nato a Tropea nel 1916, si trasferì presto a Torino, dove intraprese un percorso di studi classici che lo portò a laurearsi in filosofia e giurisprudenza. Un inizio apparentemente lontano da quello che sarebbe stato il suo destino.

La sua vita, però, non si limitò ai libri. In gioventù fu anche un atleta di talento, giocando a calcio ad alti livelli. Entrato nel settore giovanile del Torino, arrivò a esordire in Serie A e a vincere una Coppa Italia nel 1936. Ma non si fermò nemmeno qui. Negli anni successivi si dedicò al giornalismo, diventando redattore capo delle pagine culturali de L’Unità e critico cinematografico per La Stampa. Fu anche coinvolto nella Resistenza, rischiando la vita per combattere il fascismo. Arrestato e imprigionato a Como, riuscì a fuggire, tornando a lottare.

Illustrazione della formazione del Torino nella stagione 1935 1936 (WIkipedia FOTO) - goalist.it
Illustrazione della formazione del Torino nella stagione 1935 1936 (WIkipedia FOTO) – goalist.it

Il grande successo

Ma la vera svolta arrivò con il cinema. Vallone fece il suo debutto sul grande schermo in Riso amaro (1949) di Giuseppe De Santis, un film che lo lanciò tra i grandi del neorealismo italiano. Da quel momento, la sua carriera di attore decollò: interpretò ruoli intensi in pellicole come Non c’è pace tra gli ulivi, La ciociara e Il Cristo proibito, diventando uno dei volti più riconoscibili del cinema dell’epoca.

Lavorò con alcuni dei più grandi registi italiani e internazionali, tra cui Alberto Lattuada, Pietro Germi e Francis Ford Coppola, che lo volle nel ruolo del Cardinale Lamberto ne Il padrino – Parte III (1990). Non si limitò al cinema: la sua interpretazione teatrale di Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, portata in scena a Parigi e in Italia, divenne leggendaria. Vallone non fu solo un attore, ma un artista poliedrico, capace di passare con naturalezza dal teatro al grande schermo, lasciando un segno indelebile nella storia dello spettacolo.